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Svolta Portogallo: via a governo socialista

Svolta storica a Lisbona: le elezioni erano state vinte dai conservatori di Coelho, ma non trovando la maggioranza in Parlamento l’incarico è stato alla fine affidato ai socialisti guidati da Costa – Con loro, per la prima volta al governo ci sarà anche il Partito comunista.

Svolta Portogallo: via a governo socialista

Alla fine il Portogallo avrà un governo socialista. La decisione è stata presa dal presidente della Repubblica Aníbal Cavaco Silva, che ha dato l’incarico al leader del Ps Antonio Costa, nonostante che i conservatori di Passos Coelho avessero vinto le ultime elezioni, senza però trovare la maggioranza in Parlamento.

Il nuovo governo sarà per così dire “alla greca”, visto che sarà formato soltanto da membri socialisti e sostenuto dal Partito Comunista e dal Bloco, formazione simile a Syriza. Un fatto storico: per la prima volta nella storia democratica lusitana, infatti, i comunisti portoghesi, di osservanza ortodossa, non siederanno all’opposizione (l’unica eccezione furono i governi provvisori dopo la rivoluzione dei Garofani del 1974).  

Prima di assegnare l’incarico, il presidente della repubblica (di centrodestra) ha fatto firmare a Costa una lettera nella quale si dichiara di dover rispettare gli impegni internazionali con l’Europa e con la Nato. Una mossa per rassicurare i partner europei, il Portogallo, infatti, è il primo Paese dove la Troika è intervenuta con misure molto drastiche che, in campagna elettorale, erano state duramente criticate, seppur con diversi accenti, dalle sinistre. I comunisti, inoltre, sono contrari alla presenza nell’Alleanza Atlantica, tanto da non aver firmato la lettera del presidente. 

I margini di manovra di Costa, insomma, saranno molto stretti, per giunta in un Paese molto provato: da una parte gli impegni con l’Europa, dall’altra le battaglie contro l’austerity di una sinistra con una forte componente che qualcuno ha definito persino veteromarxista.

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