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Supercoppa italiana all’Inter: decisivo il gol del solito Lautaro al 91° ma il Napoli protesta per l’arbitraggio

I nerazzurri di Inzaghi si aggiudicano la Supercoppa italiana in piene recupero e tra le proteste del Napoli per l’espulsione di Simeone – Inzaghi è l’allenatore che ha vinto più Supercoppe italiane

Supercoppa italiana all’Inter: decisivo il gol del solito Lautaro al 91° ma il Napoli protesta per l’arbitraggio

Il primo titolo è dell’Inter. Nel giorno in cui il calcio italiano piange la scomparsa di uno dei suoi eroi per eccellenza come Gigi Riva, il cui minuto di silenzio è stato vergognosamente rovinato dai fischi degli arabi, i nerazzurri vincono la Supercoppa contro un Napoli coriaceo, abbattuto solo in pieno recupero dal solito Lautaro. Inzaghi diventa così l’allenatore più vincente della competizione con cinque successi, uno in più di due mostri sacri come Lippi e Capello: certo, il loro palmares è decisamente più ricco, ma Simone entra comunque negli almanacchi.

Napoli – Inter 0-1, Lautaro piega gli azzurri (in 10) al 91’ e si prende la Supercoppa

Non è stata una passeggiata, anzi l’Inter si è presa la coppa proprio quando i rigori sembravano ormai inevitabili. Il gol in pieno recupero non deve però far pensare a una vittoria di fortuna, perché i nerazzurri stavano premendo sull’acceleratore da parecchio tempo, anche in virtù di un Napoli rimasto in 10 per l’espulsione di Simeone. Dal momento del secondo giallo al Cholito, arrivato al 59’ per un fallo su Acerbi, la squadra di Mazzarri s’è rintanata in difesa con un 5-4-0 di facile interpretazione, modificato, solo virtualmente, dall’ingresso di Raspadori nel finale. L’Inter, che già nel primo tempo aveva faticato ad avere spazi, s’è così trovata di fronte a un vero e proprio muro e quando è riuscita a bucarlo si è rivelata clamorosamente imprecisa.

Il Napoli, ad ogni modo, l’aveva pensata così sin dalle prime battute, memore dello 0-3 di campionato giocato a viso aperto: troppo rischioso affrontare l’Inter in quel modo, deve aver pensato Mazzarri, schieratosi con un 3-4-3 decisamente attendista. Il piano comunque ha funzionato, perché la squadra di Inzaghi è stata molto meno pericolosa che con la Lazio, anche se le occasioni migliori le ha avute lei. Al 91’, quando la partita sembrava ormai destinata ai rigori, ecco la zampata decisiva di Lautaro con un mix di potenza e opportunismo dopo un bell’assist di Pavard, a tingere nuovamente di nerazzurro la Supercoppa Italiana. Unica nota negativa della serata l’ammonizione di Barella per proteste, che gli costerà la Fiorentina (mancherà anche Calhanoglu), ma il Napoli è sicuramente messo peggio: a Roma con la Lazio, infatti, dovrà rinunciare sia a Simeone che a Kvaratskhelia, oltre ovviamente agli africani Osimhen e Anguissa.

Inzaghi fa festa: “Felice per società, squadra e tifosi”

“Prima vanno fatti i complimenti al Napoli, poi devo farli ai miei calciatori, giocare una finale dopo 60 ore dalla semifinale è una cosa inedita – le parole di Inzaghi -. Qualcosa abbiamo pagato, ma abbiamo avuto una grandissima concentrazione: abbiamo difeso bene, potevamo segnare nel primo tempo con Dimarco e anche nella ripresa il gol poteva arrivare prima. Il mio record di Supercoppe? Sono soddisfatto principalmente per i ragazzi, per quanto lavorano, per la società che in questi tre anni non ci ha fatto mai mancare nulla, anche con qualche difficoltà. Poi è per i tifosi che hanno affrontato un lungo viaggio, dopo il gol siamo andati sotto la curva, era una dedica per loro. Barella? Ha sbagliato, ma lui è il primo a capirlo. È un top player che deve migliorare sotto certi aspetti, in quel momento ci ha penalizzati per questa e la prossima partita”.

Mazzarri in silenzio stampa, De Laurentiis tuona: “L’arbitraggio? Chissà che imbarazzo per Rocchi…”

Tanta delusione invece in casa Napoli, dove il mirino è stato puntato sull’arbitro Rapuano, reo di aver espulso Simeone per doppio giallo. Il club ha optato per un silenzio stampa di tutti i tesserati, mentre davanti ai microfoni s’è presentato De Laurentiis. “A me dispiace per Rocchi, che sta vivendo una specie di incubo – le parole del presidente azzurro -. Quando mi trasformo in tifoso posso andarci giù pesante, ma non credo ce ne sia bisogno. La debolezza degli arbitri di quest’anno è chiara, non solo con noi. Chissà quale ulteriore imbarazzo proverà Rocchi in questo momento… La competizione deve essere anche una festa, se tu mi riduci in dieci il calcio non è più spettacolare. La Lega non funziona, va contro gli interessi dei club: questa Supercoppa condiziona anche il campionato visto che le espulsioni poi le paghiamo in Serie A. Ad ogni modo onore al merito a chi vince, io comunque ho visto una squadra in crescita. Nonostante tutte le assenze e l’inferiorità numerica il Napoli cha dato del filo da torcere a un’Inter un po’ imprecisa”.

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