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Suez, nave liberata. Riaperto il Canale

La prua della Ever Given è stata liberata all’alba – Alle 15 la nave è stata liberata definitivamente – Ripreso il traffico sul Canale

Suez, nave liberata. Riaperto il Canale

Alle 4:30 di lunedì mattina la nave container Ever Given è stata disincagliata nel canale di Suez.

Successivamente, sono arrivate precisazioni ulteriori. La Ever Given è stata “riorientata per l’80% nella giusta direzione”, ha affermato in un comunicato il direttore dell’Autorità del Canale di Suez, Osama Rabie. “La poppa … è stata spostata a 102 metri dalla riva”, rispetto alla sua posizione precedente che si trovava a quattro metri dalla riva, prosegue la nota dell’Autorità di Suez. Attorno alle 15.00 è stata liberata definitivamente, posizionandosi in linea di galleggiamento nel mezzo del Canale. “Siamo riusciti a disincagliare la barca – ha scritto sul suo siito l’autorità di controllo di Suez – e il traffico è ripreso”. 

Gli effetti della prolungata chiusura, tuttavia, rischieranno di protrarsi per mesi. E il disastro potrebbe condizionare il commercio ancora a lungo.

È stata la società di servizi Inchcape, al lavoro per liberare la nave, ad aver annunciato all’alba che la prua della Ever Given’s è stata rimessa a galla. L’Autorità del Canale di Suez (Sca) ha detto stamani che “le manovre di traino per rimettere a galla la nave portacontainer Ever Given sono iniziate con l’ausilio di 10 rimorchiatori giganti”. Vesselfinder e Myshiptracking evidenziano come la poppa della nave, che pesa più di 200.000 tonnellate, si sia allontanata dalla riva occidentale del canale. L’armatore Evergreen Line, che utilizza in charter la nave, non ha dato un’indicazione ufficiale.

Ever Given è rimasta incagliata martedì scorso, di traverso, impedendo il passaggio nella arteria acquatica tra le più importanti al mondo da cui passa circa il 12% del commercio mondiale. Resta ancora difficile prevede quando sarà possibile riprendere il regolare traffico lungo il Canale di Suez dove risultano al momento accodate 450 navi mentre altre sono riuscite cambiare rotta e a indirizzarsi verso il percorso più lungo, quello della circumnavigazione della punta Sud dell’Africa. Gli esperti del settore dello shipping hanno già anticipato che gli effetti dell’incidente si faranno sentire nei prossimi mesi, anche per la riprogrammazione delle spedizioni conseguente al blocco. Un effetto-domino – suggerisce Bloomberg citando Lars Jensen, chief executive of SeaIntelligence Consulting in Copenhagen – che tra ritardi e rimodulazione delle rotte farà sentire i suoi effetti per diversi mesi.

Ultimo aggiornamento alle 16.24 di lunedì 29 marzo.

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