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Sport giovanile: in Italia vale 30 miliardi di euro, pari all’1% del Pil italiano. Lo studio di Banca Ifis

Una risorsa economica e sociale ma anche un investimento sul benessere dei giovani atleti e delle loro famiglie nonché sul branding dell’Italia dello sport nel mondo

Sport giovanile: in Italia vale 30 miliardi di euro, pari all’1% del Pil italiano. Lo studio di Banca Ifis

Quanto vale lo sport giovanile in Italia? Quasi 30 miliardi di euro annui. La risposta arriva da uno studio di Banca Ifis da cui emerge come gli italiani della fascia 3-19 anni che praticano una attività sportiva siano oltre 7,5 milioni con una spesa media di 300 euro all’anno in abbigliamento e attrezzature. Ma la catena del valore dello sport giovanile non si limita al solo settore delle società sportive, ma si allarga a tutta la filiera produttiva tanto da generare effetti positivi sul sistema Paese nel suo complesso con un impatto economico quantificabile nell’1% del Pil italiano.

Banca Ifis: lo sport giovanile nella filiera dello Sport System

Lo studio presentato dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, e dal presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio, intitolato “Il valore dell’attività giovanile nello Sport System italiano”, è stato sviluppato dall’Ufficio Studi di Banca Ifis nell’ambito del primo Osservatorio sullo Sport System italiano presentato con il Coni lo scorso marzo. Più nello specifico, le aziende a monte – in particolare i produttori di abbigliamento e attrezzature sportive – rappresentano una prima componente che dà la misura del controvalore economico che hanno i giovani sportivi: con una spesa media di 300 euro l’anno pro capite il valore delle aziende produttrici di abbigliamento e attrezzatura si misura in 2,1 miliardi di euro dei quali 350 milioni sono invece imputabili alla produzione di biciclette da corsa per gli under 20. Un valore prossimo al raddoppio, che sale infatti a 4 miliardi di euro, se si include anche l’export.

Ma è sulle società core, intese come società sportive e di gestione degli impianti, che lo sport praticato dai giovani dà il contributo di maggior peso. Dei 46,4 miliardi di euro di ricavi annui generati da queste realtà lo sport giovanile genera il 54% dei ricavi, pari a 25,2 miliardi di euro. All’interno di questo perimetro è interessante analizzare come i giovani rappresentino inoltre la spina dorsale delle oltre 65.000 società sportive affiliate a FSN e DSA: gli oltre 2,4 milioni di iscritti, con una spesa media per costi di iscrizione pari a 580 euro, generano ricavi per 1,4 miliardi di euro.

Anche le aziende a valle della filiera, ossia i media sportivi e in particolare i broadcaster, beneficiano seppur in maniera minore, dell’interesse dei giovani per le cronache sportive nell’ordine di 200 milioni di euro di ricavi, imputabili al pubblico under 20, che rappresenta uno share dell’1% sui 2,5 miliardi di euro di ricavi totali.

L’”effetto performance” dei giovani atleti, ecco gli aspetti economici

Oltre agli aspetti economici, il report di Banca Ifis mette in evidenza la capacità di trascinamento dell’intero movimento generata dal cosiddetto “effetto performance” dei giovani atleti. I successi a livello giovanile hanno rappresentano un importante volano per la crescita del movimento sportivo e dell’economia collegata, grazie alla capacità di rivolgersi ai loro coetanei. Analizzando il percorso di sviluppo della fanbase social di giovani atleti italiani di successo, l’Osservatorio di Banca Ifis, infatti, mostra come la vittoria in competizioni internazionali produca un incremento medio del +262% dei follower, segno della forte capacità di coinvolgimento sulle nuove generazioni.

Sport giovanile: il valore sociale e l’impatto sulla salute

L’analisi si è concentrata anche sul rapporto tra famiglie italiane e lo sport. In particolare, dall’approfondimento emerge che ben il 79% delle famiglie con figli tra i 10 e i 19 anni fa praticare sport ai figli riconoscendone il valore sociale e l’impatto sulla salute. Questo sentiment positivo è riscontrato nel 75% delle famiglie con figli che praticano uno sport specifico, le quali dichiarano di riconoscere il valore dell’attività agonistica, convinti del valore educativo e formativo dello sport sul carattere, ma anche guidate dai tanti successi dei giovani sportivi italiani. D’altro canto, va sottolineata la richiesta di aiuto espressa dal 92% delle famiglie con figli che non praticano sport, le quali si dicono interessate a farglielo praticare, ma sono al momento frenate da costi e disponibilità di strutture. Tutti dati, sottolinea il report, che confermano quanto “famiglie e sport” sia un binomio da preservare.

Le borse di studio di Banca Ifis e l’affiancamento al CONI

Per il secondo anno consecutivo Banca Ifis ha voluto affiancare il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) per sostenere il percorso di crescita dei giovani campioni dello sport azzurro attraverso la donazione di borse di studio per un valore complessivo pari a 160mila euro.

“Un futuro più sostenibile passa soprattutto dai giovani ed è nostro dovere sostenerli, insieme, attraverso partnership come queste in grado di coinvolgere con successo realtà pubbliche e private”, ha dichiarato il presidente di Banca Ifis.

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