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Spagna, Ue: via libera al salvataggio delle banche banche

La Commissione europea ha approvato i piani di ristrutturazione di Bankia, Ngc Banco, Banco de Valencia e Catalunya Banc, dando il via libera a un intervento da 37 miliardi di euro – Il pacchetto d’aiuti è fornito dal fondo Efsf, che trasferirà le risorse al Frob – Previsto il trasferimento di 45 miliardi di euro di asset alla bad bank Sareb.

Spagna, Ue: via libera al salvataggio delle banche banche

L’Antitrust della Commissione europea ha approvato i piani di ristrutturazione degli istituti di credito spagnoli Bankia, Ngc Banco, Banco de Valencia e Catalunya Banc, dando il via libera a un intervento da 37 miliardi di euro. Secondo Bruxelles, i piani sono “conformi alle regole dell’Unione europea in tema di aiuti di Stato”. 

In base al protocollo d’intesa firmato lo scorso luglio tra Spagna ed Eurogruppo, 18 miliardi saranno destinati alla ristrutturazione di Bankia, 9 miliardi andranno a Catalunya Banc, 5,5 a Ngc Banco e 4,5 a Banco de Valencia. Il pacchetto d’aiuti è fornito dal fondo salva-stati Efsf, che trasferirà i soldi al Frob, il fondo spagnolo per la ristrutturazione delle banche.

Il piano ha una durata di cinque anni e prevede il trasferimento di 45 miliardi di euro di asset alla compagnia Sareb, la bad bank creata per assorbire le sofferenze. Tra le condizioni per il via libera ai piani di aiuti, il disinvestimento da parte di Catalunya Banc in “tutti” i fondi di capitale, mentre Bankia e Catalunya Banc dovranno rinunciare ai loro portafogli di bond a fini di trading e gestione di tesoreria. 

E’ prevista inoltre la vendita completa del Banco di Valencia, che confluirà completamente in CaixaBanc e “cesserà di esistere come banca indipendente”. Le altre tre banche dovranno invece tagliare i loro bilanci di oltre il 60% nei prossimi 5 anni. Intanto, Bankia ha annunciato tagli a 6 mila posti di lavoro, pari al 28% dell’organico totale.

Quanto alla situazione economica generale del Paese, la Banca centrale spagnola ha fatto sapere che “il Pil continuerà a calare negli ultimi mesi del 2012, quando si invertirà l’effetto degli acquisti anticipati innescati dal rialzo dell’Iva a settembre”. Il periodo ottobre-dicembre dovrebbe quindi far registrare il sesto trimestre consecutivo in recessione.

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