Condividi

Spagna, sentite il Villarreal: “C’è crisi, rinunciamo ai soldi pubblici: dateli a chi ne ha bisogno”

Nonostante la retrocessione nella serie B spagnola e la perdita di 45 milioni di introiti, il Villarreal rinuncia a 5 milioni di aiuti pubblici che gli sarebbero spettati in virtù di precedenti accordi con la Comunità Valenciana: “Esistono altre priorità a livello sociale”, ha detto il presidente Fernando Roig, che ha preferito vendere i gioielli calcistici.

Spagna, sentite il Villarreal: “C’è crisi, rinunciamo ai soldi pubblici: dateli a chi ne ha bisogno”

In un mondo del calcio sempre più viziato, ingordo e capriccioso, e lontano anni luce dai problemi quotidiani dei milioni di tifosi e appassionati, esiste una piccola isola felice. E’ in Spagna, proprio uno dei Paesi europei più duramente colpiti dalla crisi ma dove le star del pallone continuano imperterrite a guadagnare milioni su milioni di euro, grazie anche al sostegno di un sistema bancario sempre più malato e che ora sarà proprio la gente comune, attraverso aiuti statali ed europei, a dover “rimborsare”.

Ma il Villarreal non ci sta. La squadra della Comunità Valenciana (una delle regioni iberiche in default) è passata in un anno dal palcoscenico della Champions League all’onta della retrocessione: adesso partecipa alla Segunda Division e ha inevitabilmente visto le sue entrate (diritti tv e sponsor) ridursi da 60 a 15 milioni all’anno. Ma ha comunque scelto di non ricorrere agli aiuti pubblici: “Esistono altre priorità a livello sociale”, ha detto a El Pais il presidente del club, Fernando Roig.

La squadra dalla divisa tutta gialla avrebbe dovuto percepire, secondo gli accordi con la Comunidad Valenciana e con l’Agencia Valenciana de Turismo, la somma di 5 milioni di euro, di cui tre per la stagione in corso e due ancora pendenti per la passata. Ma Roig ha voluto interrompere gli accordi con i due enti, con effetto retroattivo: “Questo era il momento di fare questo passo – ha dichiarato il presidente del “sottomarino giallo” -. Penso che una società come il Villarreal debba essere semplicemente ciò che i suoi fan e le sue potenzialità le permettano di essere, senza ricevere denaro che è di vitale importanza per altre cose e altre persone che ne hanno molto più bisogno”.

La mossa di Fernando Roig non è tuttavia inedita, quantomeno da parte della sua famiglia: suo fratello Juan infatti, proprietario della catena di supermercati Mercadona e azionista del Valencia Basket, lo scorso settembre è stato il pioniere della rinuncia a tutti gli aiuti di Stato ricevuti dalla Lega di pallacanestro.

E come ha fatto dunque il benemerito presidente del Villarreal ad affrontare il declino sportivo e finanziario del suo club? Prima ha venduto il 2,4% della sua quota in Mercadona, per un valore di 150 milioni di euro, e poi, come era giusto che fosse, ha rinunciato ai suoi gioielli calcistici: tra gli altri, il portiere Diego Lopez è andato a Siviglia per 3,5 milioni di euro, l’argentino Marco Rubén in Ucraina alla Dinamo Kiev, mentre l’altro argentino Gonzalo Rodriguez e lo spagnolo Borja Valero stanno facendo faville in Serie A con la Fiorentina, che li ha pagati insieme 9 milioni di euro. Totale: 45 milioni incassati. Risultato: il Villarreal, pur non chiedendo un euro allo Stato, ha un bilancio in attivo di 30 milioni, il migliore della sua categoria.

Commenta