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Sos rating, scricchiola la diga Italia e il Tesoro gioca la carta Btp Italia. Milano inizia incerta

Di fronte alla perdurante ingovernabilità l’asta dei Btp a 5 anni lancia segnali poco incoraggianti e il Tesoro gioca la carta del Btp Italia mentra si avvicina l’ombra del declassamento del rating – Milano inizia incerta – I capitali si spostano sui Bund tedeschi e, malgrado la promozione Fmi, le banche soffrono – Ansaldo Sts e Mediaset in controtendenza

Sos rating, scricchiola la diga Italia e il Tesoro gioca la carta Btp Italia. Milano inizia incerta

La diga scricchiola. L’asta dei Btp a 5 anni di ieri ha avuto un esito poco incoraggiante: i rendimenti sono saliti rispetto alla precedente emissione del 26 febbraio, data significativa perché era il giorno successivo alla pubblicazione dei dati delle elezioni politiche del 24-25 febbraio. Anche il rendimento del Btp a 10 anni oggi è salito al 4,74%, lo spread si è allargato a quota 347 (+25 punti base). 

Gli occhi dei mercati sono puntati sull’Italia, nella speranza di una fumata bianca sulla formazione del nuovo governo, prospettiva remota allo stato delle cose. E si avvicina il verdetto delle agenzie di rating: “Abbiamo un outlook negativo sul rating Baa2 dell’Italia. Nel breve termine guardiamo al tentativo di Bersani di formare un governo e alle implicazioni sul profilo di credito”, ha detto a Reuters Dietmar Hornung, analista responsabile per l’Italia dell’agenzia. 

In questa cornice il Tesoro torna a giocare l’unico jolly a sua disposizione: il risparmio delle famiglie. E’ ormai imminente il varo della prima emissione del 2013 di BtpItalia, il bond destinato ai privati che potrebbe consentire di limitare l’importo dell’offerta alle aste di metà aprile 

Complice la vicenda di Cipro, il denaro intanto torna a correre verso i titoli di Stato tedeschi: le quotazioni del Bund sono salite a 145,26, massimo da inizio marzo. L’euro è sceso nei confronti del dollaro a 1,277 da 1,286 della chiusura precedente.

BORSE, L’ITALIA SCHIACCIA IL TORO

La sindrome Italia colpisce un po’ tutti i listini. Stamane la Borsa di Tokyo accusa forti ribassi, nell’ordine dell’1,5%, sull’onda delle incertezze sul futuro della zona euro. Il neo governagore Kuroda, intanto, sorprende gli operatori lanciando l’allarme contro “il debito insostenibile”. In calo anche Hong Kong -1,1%% e Shanghai -1,2%. Pesa in questo caso la stretta della banca centrale sulle attività di private banking. 

Fa marcia indietro la Borsa americana dopo i forti rialzi di martedì . L’indice S&P500, che ieri aveva sfiorato il massimo storico, scende dello 0,06%, il Dow Jones arretra dello 0,23%, Nasdaq +0,12%. Il dollaro si rafforza nei confronti dell’euro che scende a 1,278, da 1,286 della chiusura di ieri.

Giornata di ribassi generalizzati per le Borse europee. L’indice FtseMib di Piazza Affari è sceso dello 0,9%, Parigi -0,9%, Francoforte -1,1%, Madrid -0,8%. Londra ha limitato il calo a -0,2%. 

RCS, AUMENTO A RATE. VOLANO ANSALDO E MEDIASET

Nonostante la promozione del Fondo Monetario, in Piazza Affari le protagoniste negative continuano ad essere le banche, che però nel finale si sono parzialmente riprese. Unicredit ha chiuso in calo dello 0,6%, Intesa ha terminato la seduta in rialzo dello 0,8%. 

Bilancio pesante per Mediobanca -3,5%, MontePaschi -4,2% e Pop.Milano -3,4%. Generali è scesa del 3,2%, Unipol invariata. E’ stata messa a punto la lista di maggioranza per il Cda delle Generali. Oltre a Gabriele Galateri e a Mario Greco la lista, composta da 10 nominativi, vede le conferme di Francesco Gaetano Caltagirone e Vincent Bollorè, come vicepresidenti, e di Lorenzo Pellicioli e Clemente Rebecchini.

Ci sono poi quattro amministratori indipendenti: Paolo Scaroni, Ceo dell’Eni, l’unico dei quattro confermato dal precedente consiglio, Ornella Barra, Ceo della divisione farmaceutica wholesale di Alliance Boots, Alberta Figari, partner dello studio legale Clifford Chance, e Sabrina Pucci, ordinario di economia aziendale all’Università di Roma.

Fumata bianca per l’aumento di capitale Rcs: 400 milioni nel 2013, altri 200 entro il 2015. Via libera, anche nello statuto, alla trasformazione in società multimediale. Voto contrario dal gruppo Merloni, mentre Carlo Pesenti è uscito dalla sala del Cda prima del voto. Alla prossima assemblea darà le sue dimissioni Giuseppe Vita, presidente di Unicredit e del consiglio di sorveglianza di Springer per “conflitto di interessi”. 

Non si ferma la frana di Telecom Italia -2,9%. Danilo Fossati è partito all’attacco dei vertici della società di Tlc. Enel ha perso l’1%, Eni -1%, positiva A2A +0,1%. In controtendenza Ansaldo Sts, salita dell’11% dopo le dichiarazioni dell’amministratore delegato che auspica un accordo con altri player del settore per potere crescere. La controllante Finmeccanica è salita dell’1,7%. Robusto rimbalzo anche per Mediaset + 5,2% all’indomani della diffusione dei dati del 2012, stamattina Barclays ha alzato il giudizio. Chiusura in ribasso per StM -2,3% e Fiat -0,7%, mentre Fiat Industrial è salita dell’1,7%.

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