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Sole 24 Ore: boom in Borsa senza Napoletano ma solo un piccolo aumento di capitale

Per il secondo giorno consecutivo Il Sole 24 Ore senza l’handicap Napoletano corre in Borsa: ieri + 11,7% e oggi +10,2% – Ma la nomina del direttore definitivo (“meglio un esterno” dice l’ad) è complessa e l’aumento di capitale, che sarà all’ordine del giorno del cda di giovedì, non andrà molto oltre i 50 milioni – Domani il giornale torna in edicola ma dopodomani mancherà di nuovo

Sole 24 Ore: boom in Borsa senza Napoletano ma solo un piccolo aumento di capitale

La Borsa applaude il siluramento del direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, posto per sei mesi in aspettativa non retribuita dopo essere finito nel registro degli indagati della Procura di Milano per “false comunicazioni sociali” sulle copie cartacee e digitali. A Piazza Affari il titolo, che ha perso oltre il 90% dal giorno del collocamento, ha ripreso a volare: ieri ha guadagnato l’11,8% e oggi ha replicato l’exploit con un rialzo superiore al 10,26%.

Di fronte all’allontanamento di Napoletano, che sarà sostituito ad interim da un cavallo di ritorno come l’editorialista Guido Gentili, l’assemblea della redazione ha revocato a larga maggioranza lo sciopero ad oltranza e perciò il giornale torna in edicola mercoledì ma per restarci un solo giorno perché giovedì saranno i poligrafici a non farlo uscire.

Nella stessa giornata di giovedì 16 marzo il cda si riunirà per definire i termini dell’aumento di capitale sempre più urgente per ripianare, a norma di legge, le perdite di oltre 60 milioni del 2016 e per fronteggiare quelle del 2017 che restano ingenti, perchè il gruppo perde mediamente 5 milioni a settimana. La Confindustria, che è l’azionista di controllo, non ha le risorse necessarie per dar vita a una ricapitalizzazione consistente e l’ad del gruppo, Franco Moscetti, ha dovuto ammettere che l’aumento sarà “più vicino ai 50 che ai 100 milioni di euro“. Il che vuol dire che la ricapitalizzazione sarà poco più di una boccata d’ossigeno e che nel giro di un anno il problema si riproporrà, a meno che la Confindustria non si rassegni a ridurre la propria partecipazione maggioritaria facendo spazio a nuovi azionisti.

Ma oltre a trovare le risorse per ricapitalizzare Il Sole, restano due problemi. Il primo è definire un progetto editoriale innovativo e sostenibile che vada ben al di là del recente piano industriale e che contribuisca a mettere in sicurezza il gruppo e a chiarire che cosa vuol realmente essere Il Sole del futuro. Essenziale è chiarire come si intenda conciliare la difesa del giornale di carta con lo sviluppo del digitale su cui la direzione uscente, al di là delle copie taroccate su cui indaga la magistratura e che hanno dato un colpo fatale alla reputazione e alla credibilità della testata, non ha mai realmente creduto.

L’altro problema, che si intreccia con il piano di ricapitalizzazione e di rilancio e ne ipoteca la credibilità, riguarda la scelta del nuovo direttore. In corsa ci sono tre candidati: l’ex direttore del Corriere della sera e del Sole stesso, Ferruccio De Bortoli, il vicedirettore dell’Ansa ed ex direttore di Radiocor, Fabio Tamburini, e l’attuale direttore del Foglio, Claudio Cerasa. “A titolo personale penso che sarebbe preferibile individuare una persona che non ha lavorato nel gruppo a nessun titolo”. Endorsement per Cerasa? E’ presto per dirlo. Nel totonomine le sorprese sono sempre dietro l’angolo, ma trovare un direttore che abbia le idee e la capacità per risollevare davvero Il Sole è un compito da fra tremare i polsi.

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