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Smart working, Italia regina del termosifone acceso in casa

Quest’inverno, il primo segnato per intero dall’emergenza Covid, l’Italia è stato il Paese in Europa che più ha aumentato l’utilizzo del riscaldamento domestico, con conseguenze su bollette e ambiente

Smart working, Italia regina del termosifone acceso in casa

L’ultimo inverno è stato il primo ad essere interamente condizionato dall’emergenza Covid, costringendo milioni di famiglie in tutta Europa (e in molte parti del mondo) a trascorrere molto più tempo a casa del solito: adulti in smart working (o per meglio dire in telelavoro), bambini e ragazzi in didattica a distanza. Per non parlare dei lavoratori in cassa integrazione o di chi il lavoro lo ha perso. Questo significa, di conseguenza, più consumi domestici, in particolare del riscaldamento nei mesi invernali. Però non tutti i Paesi si sono lasciati andare ad accendere i termosifoni di casa a tutto gas anche di giorno. Anzi, stando a uno studio condotto da tado°, azienda tedesca specializzata nella climatizzazione domestica, il fenomeno è stato soprattutto italiano, e spagnolo. Nell’ultima stagione fredda pare infatti che le case italiane abbiano avviato il riscaldamento diurno del 22,4% in più rispetto al precedente inverno, con tutte le conseguenze del caso sulle bollette e sull’ambiente.

Il dato è paragonabile solo con quello spagnolo (+22,2%), mentre tutti gli altri Paesi esaminati si sono dati “una regolata” (lo studio è basato su un campione di circa 300.000 case europee, di cui 32.000 italiane): il terzo dato più alto è quello della Slovenia col +19%, poi persino Paesi con un clima molto più freddo del nostro si sono contenuti, ad esempio Svizzera +12%, Regno Unito +14%, Danimarca +5,3%, Svezia +5,7%, Francia, Germania e Polonia tutte e tre intorno al +10%, così come all’incirca il Belgio. Il più virtuoso è stato il Lussemburgo col +4,6%. La percentuale italiana stupisce ancora di più se si pensa che questo inverno, nonostante qualche picco di freddo, è stato in Europa mediamente più caldo di 0,6 °C rispetto a quello precedente. Da notare anche che in Europa il riscaldamento e l’acqua calda costituiscono circa i tre quarti del consumo energetico di una casa e che i due terzi dell’energia utilizzata per il riscaldamento, il raffreddamento e l’acqua calda negli edifici residenziali derivano ancora da combustibili fossili.

Uno dei problemi dell’Italia potrebbe essere quello della scarsa efficienza energetica della maggior parte delle abitazioni, che non consente dunque di trattenere il calore nell’ambiente domestico, costringendo spesso a far andare il termosifone. Un problema che nelle intenzioni degli ultimi due governi può essere risolto ricorrendo al Superbonus per ammodernare la classe energetica dei palazzi. Ormai l’inverno è finito e il riscaldamento quasi non si utilizza più, ma per il futuro tado° dispensa anche un consiglio: una soluzione semplice è quella di abbassare il riscaldamento, anche solo 1°C in meno consente un risparmio in bolletta di circa il 6%. Usare il termostato intelligente può invece ridurre la bolletta del riscaldamento fino al 31%.

One thought on “Smart working, Italia regina del termosifone acceso in casa

  1. A nessuno viene il dubbio che in un Paese freddo i termosifoni stanno NORMALMENTE accesi il 20% in più che da noi? Visto il loro clima, per loro è cambiato poco.

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