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Siderurgia bresciana: Fim-Cisl chiede ritiro licenziamenti a Nave

I metalmeccanici della Cisl hanno chiesto, nell’incontro tenutosi al Ministero dello Sviluppo economico a Roma, che vengano ritirati i 141 licenziamenti nello stabilimento siderurgico Stefana di Nave in attesa di una possibile vendita dell’impianto -L’impegno del ministero a sondare Beltrame e Duferco

Siderurgia bresciana: Fim-Cisl chiede ritiro licenziamenti a Nave

Si è tenuto ieri al Ministero dello Sviluppo Economico l’incontro tra l’azienda Stefana Spa in concordato preventivo e le organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm, alla presenza del Sindaco di Nave e delle altre istituzioni locali, per affrontare il grave problema delle prospettive industriali e occupazionali del sito produttivo di Via Bologna nella località di Nave in provincia di Brescia, dopo l’apertura della procedura di licenziamento collettivo avviata l’8 marzo scorso per 141 lavoratori avviata dalla procedura concorsuale ai primi di marzo e dopo l’emanazione di sei bandi di vendita purtroppo infruttuosi, di cui l’ultimo è scaduto il 1 marzo 2017.

Stefana in concordato preventivo nel corso del 2016 ha ceduto le unità produttive di Ospitaletto all’Esselunga per la realizzazione di una piattaforma logistica per il centro nord; quella dell’acciaieria di Montirone all’Alfa Acciai per l’integrazione delle proprie attività; e quella di Nave Via Brescia all’azienda siderurgica Feralpi, che ha riavviato l’attività del laminatoio. Nei mesi scorsi sembrava potesse concretizzarsi anche la vendita dello stabilimento di Nave Via Bologna dove si producevano travi in acciaio, questo anche a fronte dell’interesse manifestato da una serie di aziende, tra cui le Acciaierie Beltrame di Vicenza e la Duferco di S. Zeno Naviglio, che però al momento non hanno avuto esito positivo.

I 141 lavoratori sono stati interessati dalla Cassa integrazione in deroga che però è scaduta il 28 febbraio di quest’anno e ora sono sospesi dal lavoro con la pesante incertezza circa l’integrazione salariale. “La FIM-CISL – recita una nota diffusa dal segretario nazionale Nicola Alberta – richiede che venga ritirata o almeno sospesa la procedura di licenziamento collettivo da parte della Stefana, in concordato preventivo, e che venga ricercata con il Ministero del Lavoro e la regione Lombardia una misura di sostegno e integrazione salariale. Il MiSE nella riunione odierna si è impegnato a riprendere i contatti con Acciaierie Beltrame di Vicenza e la Duferco di S. Zeno Naviglio per verificare se esistono le condizioni per poter concretizzare l’interesse manifestato. Contemporaneamente il ministero ha accolto la richiesta sindacale di convocare Federacciai per promuovere e sostenere il processo di rilancio e di occupazione del sistema siderurgico bresciano.  Sarebbe grave che non si percorressero tutte le alternative possibili ai licenziamenti, a Nave e nella provincia di Brescia vi sono tutte le condizioni di contesto territoriale per far rivivere lo stabilimento e per dare una prospettiva ai lavoratori”.

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