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Shanghai ancora giù, le Borse resistono

L’incertezza sulla Cina spinge il petrolio ai minimi degli ultimi 11 anni – A Piazza Affari le voci di un addio di Greco influenzano le vendite su Generali – Saipem beneficia del possibile ingresso dell’Italia nel Nord Stream – Brilla Telecom Italia, sale Enel

Shanghai ancora giù, le Borse resistono

Resistono in terreno positivo i listini dell’Eurozona, nonostante la crisi profonda dei listini asiatici (Shanghai ha perduto il 5,5%) e la nuova ondata di ribassi del petrolio. L’indice Ftse Mib a metà giornata è poco sopra la parità (+0,03%). Leggermente sotto Parigi (-0,04%) e Francoforte (-0,08%).

Il greggio Brent segna un calo dell’1,9% a 32,9 dollari, sesta seduta consecutiva di ribasso e minimo degli ultimi 11 anni. Per Morgan Stanley, se il dollaro continuerà ad apprezzarsi, il petrolio scenderà fino a quota 20 dollari.

A Piazza Affari sono positive le società del petrolio, ma con meno brio rispetto alla prima parte della seduta. Saipem +1,5% dopo la telefonata fra Renzi e Putin sul ruolo dell’Italia nel progetto del gasdotto Nord Stream. Eni +0,3%, Tenaris +0,3%.

Dopo un’apertura nel segno di una lieve debolezza, i Btp si riportano poco lontano dai livelli di chiusura di venerdì. Alla vigilia delle aste di metà mese il Btp 10 tratta a 1,537%. Il decennale di riferimento spagnolo, dopo la nomina del governo catalano (indipendentista) rende 1,731% dopo un massimo a 1,760%. 

In Europa il settore migliore è l’Automotive (Stoxx del settore +2,1%), trainato dal rialzo di Volkswagen (+3,7%) e Daimler (+1%). A Milano Fiat Chrysler guadagna l’1,4% in attesa della conferenza stampa di Sergio Marchionne al salone di Detroit. Cnh Industrial +1,5%. 

Generali (-2%) soffre le nuove indiscrezioni del quotidiano svizzero Sonntags Zeitung sulla possibile uscita dell’amministratore delegato Mario Greco, che sarebbe in procinto di venire nominato nuovo amministratore delegato della concorrente Zurich Insurance.

Assai minore l’impatto di un articolo fortemente critico del Financial Times su Unicredit (+0,1%), sotto tiro per i dubbi del mercato sul business plan. Il quotidiano avanza anche il nome di Fabrizio Saccomanni oltre a quello di Gian Maria Gros Pietro per il dopo Bazoli in Banca Intesa (-0,2%).

Guadagna Telecom Italia (+2%), mentre Enel sale dello 0,2%. Stamattina l’assemblea della controllata Enel Green Power ha approvato la fusione con Enel.

Nel settore industriale, StM avanza dell’1,2%. Finmeccanica +0,1%, Prysmian +0,7%. Rimbalza il lusso: Ferragamo +1,8% e Moncler +1%. In calo Tod’s (-0,5%).

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