Condividi

Serie A, la media company ridà fiato ai bilanci

La cessione del 10% ad alcuni fondi della società sui diritti Tv apre nuovi scenari: entrano 1,7 miliardi ma si apre la battaglia sulla governance e su come incassare i quattrini

Serie A, la media company ridà fiato ai bilanci

Avanti, ma con prudenza. Dopo la fiammata iniziale di Lazio +4% e Roma, addirittura +8%, i club capitolini rallentano la corsa avviata dopo la notizia dell’Ok della Lega di Serie A alla cessione del 10% della media company creata per gestire e commercializzare i diritti televisivi della serie A. La prudenza, del resto, è d’obbligo. Anche se l’operazione, dopo un lungo travaglio, è stata approvata all’unanimità sotto il profilo economico finanziario dall’assemblea dei presidenti, manca ancora un impegno vincolante da parte del padroni del sistema, al solito divisi e più litigiosi dei parlamentari della Dieta polacca nel ‘700, specie quando di tratta di spartire quattrini, merce assai rara nel settore, strozzato dalla pandemia che ha fatto esplodere i debiti fino alla cifra monstre di 800 milioni.

In questa cornice l’assegno da 1,7 miliardi di euro che i fondi di investimento Cvc, Advent, Fs sono detti pronti a pagare rappresenta più di una boccata d’ossigeno. Basti dire, per capire la situazione del sistema, che tre società sono riuscite a pagare gli stipendi di giugno soltanto lunedì scorso, all’ultimo giorno utile. Ma il clima di emergenza contribuisce anche ad accendere gli animi, ora che si tratta di definire la spartizione dei quattrini. 

Salvo nuovi accordi, l’offerta prevede l’erogazione della somma in sei tranches da qui al 2026, quando i Fondi potranno decidere se uscire (alla Serie A l’opzione di riacquisto del 10%). Le piccole squadre fanno cartello per una maggiore distribuzione sull’immediato. La Lega propone invece una distribuzione a lungo raggio, su 7-10 anni, in modo da premiare anche chi salirà dalla Serie B (e studiando parallelamente soluzioni per integrare la cifra, anticipando a tutti ad esempio il paracadute per la retrocessione, in modo da garantire subito 15-16 milioni di liquidità).

Di qui alla firma, prevista tra un paio di mesi, ci sarà modo di definire l’operazione nei dettagli prima di procedere alla vendita dei diritti tv per il triennio 2021-2024. Ma ancor prima a definire la governance che prevede un ruolo rilevante dei fondi che, oltre ad una rappresentanza in consiglio toccherà la nomina dell’amministratore delegato, una novità rivoluzionaria per gli assetti del sistema.

Una struttura sul modello della Formula 1, con la missione di raddoppiare i ricavi, cosa non impossibile per Cvc Partner, il fondo britannico che nel 2006 acquistò i diritti finanziari e commerciali della Formula 1 per 2,1 miliardi di dollari per poi cederli nel 2017 a Liberty Media per oltre 4 miliardi. Ma la sfida nel calcio promette di essere ancora più calda. Poche settimane fa la Juventus, primo club in Europa, ha siglato l’accordo per debuttare con i suoi contenuti sulla piattaforma di Amazon.

Commenta