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Senato: avanza il decreto per vendere alla Cdp le quote dello Stato in Fintecna, Sace e Simest

Il decreto in esame attribuisce alla Cassa Depositi e Prestiti il diritto di opzione per l’acquisto delle partecipazioni azionarie detenute dallo Stato in Fintecna, Sace e Simest – Il caso Mps

Senato: avanza il decreto per vendere alla Cdp le quote dello Stato in Fintecna, Sace e Simest

Mps e partecipazioni dello Stato in Fintecna, Sace e Simest: le commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno concluso l’esame del decreto in materia di efficientamento, valorizzazione e dismissione del patrimonio pubblico, di razionalizzazione dell’amministrazione economico-finanziaria, nonché misure di rafforzamento del patrimonio delle imprese del settore bancario. Il provvedimento, che decade il 26 agosto, è già stato calendarizzato per l’aula a partire da giovedì prossimo.

Il decreto attribuisce alla Cassa Depositi e Prestiti il diritto di opzione per l’acquisto delle partecipazioni azionarie detenute dallo Stato in Fintecna, Sace e Simest, da esercitare entro 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge. Inoltre contiene norme sulla valorizzazione e dismissione di immobili pubblici, attraverso la Società di gestione del risparmio (Sgr), interamente posseduta dal Ministero dell’economia e delle finanze. E’ prevista poi la riorganizzazione di alcuni enti dell’amministrazione economico-finanziaria, in particolare con l’incorporazione dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato ( nell’Agenzia delle dogane (che assume la denominazione di Agenzia delle dogane e dei monopoli) e dell’Agenzia del territorio nell’Agenzia delle entrate. Un ulteriore articolo riduce il personale del ministero dell’Economia e delle finanze e delle Agenzie fiscali e trasferisce alcune funzioni dalla Consip alla Sogei.

C’è poi il capitolo banche: il rafforzamento del loro patrimonio, a partire dalla sottoscrizione, entro il 31 dicembre 2012, da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, di nuovi strumenti finanziari emessi dalla Banca Monte dei Paschi di Siena computabili nel patrimonio di vigilanza fino all’importo di euro 3,9 miliardi di euro, di cui 1,9 miliardi destinati all’integrale sostituzione dei “Tremonti bond”.

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