Scontro totale Trump-Putin dopo il vertice di Budapest saltato e l’annuncio di sanzioni Usa contro i giganti energetici russi Rosneft e Lukoil. La Cina prima dichiara di opporsi alle misure unilaterali poi, riferisce la Reuters, sospende gli acquisti di petrolio russo. Anche l’India, la maggior acquirente di greggio russo trasportato via mare, è pronta a ridurre drasticamente le importazioni. “Le misure Usa sono un atto ostile”, tuona Vladimir Putin.
“Trump si è imbarcato sul sentiero di guerra”, afferma il falco Medvedev. L’Ue intanto dà il via libera al nuovo pacchetto di sanzioni che colpiscono l’energia di Mosca ma frena sull’uso degli asset russi congelati. Al vertice di Bruxelles, Zelensky chiede missili a lungo raggio anche agli europei. “La risposta della Russia se attaccata con i Tomahawk sarebbe schiacciante”, avverte lo zar. In tutto ciò, due jet russi hanno violato lo spazio aereo lituano.
Trump-Putin alla guerra del petrolio: cosa è successo
Fra Vladimir Putin e Donald Trump, dunque, è scoppiata la guerra del petrolio, i cui effetti si spingono ben al di là di uno scontro solo fra Mosca e Washington. Le sanzioni americane a Lukoil e Rosneft hanno infatti spinto la Cina – secondo quanto riporta Reuters – a sospendere gli acquisti di petrolio russo, mettendo così alla prova quella “amicizia senza limiti” fra Putin e Xi Jinping. E rischiano di mettere all’angolo anche l’India, pronta a sua volta a fermare i flussi dalla Russia.
Putin: “Sanzioni Usa atto ostile”
“Le sanzioni sono un atto ostile”, ha tuonato il leader del Cremlino, descrivendole come “un tentativo di mettere pressione su Mosca, ma nessun Paese che abbia rispetto di se stesso fa mai niente sotto pressione”. Ostentando sicurezza, Putin ha quindi aggiunto: la stretta non avrà impatto sull’economia russa. Una previsione che lascia scettici gli osservatori. Rosneft e Lukoil infatti rappresentano complessivamente la metà degli oltre 4 milioni di barili al giorno di greggio esportati dalla Russia e destinati per lo più ai mercati asiatici da quando l’occidente ha imposto un tetto massimo di prezzo di 60 dollari alla fine del 2022.
Scontro Trump-Putin, la replica del presidente Usa
Trump ha replicato con sarcasmo all’affermazione di Putin secondo cui le nuove sanzioni contro la Russia non avrebbero avuto ripercussioni sulla sua economia. “Sono contento che la pensi così. Vedremo tra 6 mesi come andrà a finire“, ha detto ironicamente il tycoon, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto cosa ne pensasse. L’inquilino della Casa Bianca ha cercato di sminuire la reazione di Mosca, affermando che l’impatto di tali sanzioni dovrà essere valutato nei prossimi mesi.
Petrolio russo: che peso hanno Cina e India
La Cina e l’India sono i due maggiori acquirenti del greggio russo: solo in settembre hanno importato rispettivamente due milioni e 1,6 milioni di barili al giorno. Un loro stop agli acquisti, anche se temporaneo, infliggerebbe quindi un duro colpo a Mosca e alla sua capacità di finanziare la guerra in Ucraina. Dopo l’annuncio delle sanzioni di Trump, i colossi statali del petrolio cinesi – PetroChina, Sinopec, Cnooc e Zhenhua Oil – hanno sospeso gli acquisti di greggio russo trasportato via mare almeno nel breve termine. Una misura analoga potrebbe essere decisa, riporta Reuters, anche dalle raffinerie indipendenti cinesi per valutare l’impatto della stretta americana, in base alla quale chi farà affari con i giganti russi rischia di essere escluso dal sistema dei pagamenti occidentale.
Per l’economia cinese la sospensione dei flussi potrebbe infliggere un nuovo colpo a un’economia già in difficoltà e che rischia un’ulteriore stangata americana nel caso in cui non sia raggiunto un accordo sulle terre rare. Il segretario al Tesoro Scott Bessent e il vicepremier He Lifeng si incontreranno a breve in Malesia per cercare un’intesa che eviti l’entrata in vigore degli ulteriori dazi del 100% minacciati da Trump, e provare a spianare la strada a un faccia a faccia fra il presidente americano e quello cinese in Corea del Sud a fine mese. E’ probabile che le sanzioni americane, pur non trattandosi di tariffe secondarie, sul petrolio russo siano uno dei temi in agenda.
Anche l’India è pronta a fermare i flussi del petrolio russo.
Le sanzioni infatti sono destinate a colpire direttamente alcune raffinerie che hanno rapporti diretti con Rosneft. Uno stop faciliterebbe il raggiungimento di un accordo commerciale fra Stati Uniti e India, da tempo nel mirino di Trump che senza mezzi termini l’ha accusata di finanziare la guerra in Ucraina.
Trump: interrotti tutti i negoziati col Canada
Nel mentre, Trump ha dichiarato di aver immediatamente interrotto tutti i negoziati commerciali con il Canada, accusandolo di aver citato erroneamente l’ex presidente Ronald Reagan in una campagna pubblicitaria contro i dazi. “A causa del loro comportamento vergognoso, tutti i negoziati commerciali con il Canada sono con la presente terminati”, ha scritto Trump sul suo social network Truth. E per quel che riguarda il Medioriente, è arrivato l’altolà Usa a Israele sull’annessione della Cisgiordania e l’annuncio del tycoon: “Andrà a Gaza”.