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Scatta Mifid 2 e investire i risparmi diventa più semplice: ecco perché

Il 3 gennaio entrano in vigore le nuove norme europee che obbligano banche, Sim e Sgr a una maggiore trasparenza – Un prospetto semplificato aiuterà a capire costi, rischi e prospettive di ogni prodotto – Novità anche per consulenti e autorità di controllo.

Scatta Mifid 2 e investire i risparmi diventa più semplice: ecco perché

Rivoluzione in arrivo per chi ha dei risparmi da investire. Mercoledì 3 gennaio entrano in vigore la direttiva europea Mifid 2 e il regolamento Priips, due pacchetti di norme che obbligano banche, Sim e Sgr a una maggiore trasparenza con i clienti. L’obiettivo è tutelare i risparmiatori, aiutandoli a investire in modo più consapevole. Il cambiamento sarà notevole anche dal punto di vista degli intermediari, anche se molti di loro si sono già adeguati.

Ecco le principali novità.

1) PROSPETTO SEMPLIFICATO

Si chiama “Kid” (“Key information document”, documento con le informazioni chiave) ed è un prospetto semplificato di poche pagine con tutte le informazioni su costi, rischi e possibile esito dell’investimento.

In particolare, nel “Kid” sarà specificato l’ammontare di tutte le commissioni. A cominciare da quelle previste solo per entrare e per uscire dall’investimento, che possono arrivare fino al 5% del valore. Ci sono poi le commissioni di gestione (il compenso per l’attività dell’intermediario) e quelle di performance (la percentuale dei guadagni che rimane al gestore).

Rendere esplicite e chiare queste informazioni è un passaggio cruciale, considerato che – come svela un’indagine del Sole 24Ore – a volte i gestori guadagnano più degli stessi risparmiatori.

Con il “Kid” la scelta degli investimenti su cui puntare diventerà più semplice, perché sarà possibile confrontare in pochi minuti prodotti complessi. A ogni strumento finanziario sarà attribuito un punteggio di rischio su una scala da 1 a 7 e per ciascuno sarà una previsione sulla performance in base ai vari scenari di mercato.

Dal prossimo autunno scatterà un obbligo di chiarezza simile anche per le polizze assicurative.

2) CONSULENTI E CONFLITTI D’INTERESSE

I consulenti a cui i risparmiatori si rivolgono dovranno sempre qualificarsi come “indipendenti” o “non indipendenti”. È una novità di primaria importanza, perché evita le ambiguità e permette di capire fin da subito quando il consulente propone degli investimenti nel solo interesse del cliente (in questo caso viene remunerato esclusivamente con una commissione per l’attività di consulenza) e quando invece le sue raccomandazioni sono condizionate dal gestore per il quale lavora.

3) NUOVI POTERI PER LE AUTORITÀ

Per quanto riguarda le autorità di vigilanza (nel nostro Paese Consob e Banca d’Italia, a livello europeo l’Esma) potranno bloccare la vendita degli strumenti finanziari che riterranno pericolosi per gli investitori. Forse, se le Authority avessero avuto questo potere qualche anno fa avrebbero evitato il collocamento dei bond subordinati da parte delle banche finite poi in risoluzione, salvando così migliaia di risparmiatori.

Leggi anche: “Consulentia, Mifid 2: tutti i dubbi di Foti, Molesini e Doris“.

Guarda l’infografica dell’Abi su Mifid2 e Priips

Consulta il testo della direttiva Mifid 2.

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