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Scandalo Postel: Ialongo e Sforza nella bufera

Indagine della Procura di Roma per false fatturazioni dopo un controllo casuale su una vettura di Postel – Particolarmente delicata la posizione di Sforza che è stato sostituito nel settembre scorso da Postel ma è diventato ad di Gamenet, società privata ma concessionaria del governo per le sale giochi

Scandalo Postel: Ialongo e Sforza nella bufera

Scoppia lo scandalo delle false fatturazioni di Postel, società controllata al 100% dalle Poste Italiane, che ha origini incredibili e che può avare risvolti per ora impensabili, come rivela l’inserto Plus de “Il Sole 24 Ore”. Dopo un banale controllo stradale su un’auto di servizio di Postel è stato scoperto che quella vettura non trasportava, come era da attendersi, lettere o raccomandate, ma documenti e fatture false per circa 30 milioni di euro.

Di conseguenza la Procura di Roma ha iscritto nell’elenco degli indagati il presidente delle Poste Italiane e di Postel, Giovanni Ialongo e l’ex amministratore delegato di Postel, Claudio Sforza. L’ipotesi di reato è quella di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.

Ialongo è indagato in quanto legale rappresentante della società  pubblica che ha per core business proprio la gestione delle fatture ma è su Sforza che si addensano ombre che dovranno essere chiarite. L’ex ad di Postel fu sostituito repentinamente nel settembre del 2011 e non si è mai saputo il perché. Ma successivamente Sforza è diventato amministratore delegato di Gamenet, la società concessionaria del ministero dell’Economia che gestisce le sale giochi in tutta Italia. Sforza è stato insediato sulla nuova poltrona dai soci privati ma, vista la delicatezza della situazione per una concessionaria del Governo, è difficile che possa restare in sella. Ma i prossimi giorni promettono scintille.

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