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Salone del mobile a Milano, torna la fiera del design. Ma il settore fatica

Il “bello” e il “ben fatto” su un
palcoscenico unico per importanza internazionale: presentata l’edizione 2024 che si terrà da martedì 16 a domenica 21 aprile. Le difficoltà della filiera del legno. L’installazione di Lynch

Salone del mobile a Milano, torna la fiera del design. Ma il settore fatica

Più ancora dell’anno scorso, quando l’intera filiera del legno e dell’arredo veniva da due anni ruggenti, con crescite importanti sia delle vendite interne sia di quelle in tutti i continenti – crescite anche di margini e fatturati – più ancora questo anno il Salone internazionale del Mobile di Milano (62° edizione, 16-21 aprile) rappresenta un’ancora fondamentale per ridare slancio all’intero comparto che – secondo le dichiarazioni del presidente di Federlegnoarredo, Claudio Feltrin, in occasione dell’incontro stampa di oggi a Milano per la presentazione del prossimo Salone – chiuderà il 2023 a -8,1 per cento, comunque sopra i livelli del 2019, a quota 52,6 miliardi di euro. “Ma incide l’inflazione e il calo – commenta Feltrin – è fisiologico anche per lo stop dei bonus. Inoltre si fa sentire  la crisi della domanda della Germania”. 

Salone del mobile, le difficoltà del mercato

Ecco perché “il ruolo del prossimo Salone sarà ancora più importante per il futuro del design made in Italy”. Il mercato interno accusa un deciso andamento negativo (-10,1%) che tocca anche l’export (-4,5%) con un fatturato che sfiora i 20 miliardi di euro (38% del totale). L’arredo registra cadute nettamente inferiori con un -3,4% totale, -3,2% Italia e -3,6% export. Dopo aver sfiorato i tre miliardi di euro nel 2022, grazie a un ottimo andamento sia della produzione per il mercato nazionale (2 miliardi) sia delle esportazioni (1 miliardo), nel 2023 le cucine, in controtendenza rispetto agli altri comparti dell’arredamento, si mantengono sostanzialmente sugli stessi livelli.

Il fatturato alla produzione (3 miliardi) registra infatti una contrazione contenuta, -2%, determinata dalla flessione della produzione per l’Italia (-3%). Stabile l’export: nel periodo gennaio-ottobre, i primi due mercati, Francia (165 milioni di euro) e Stati Uniti (119 milioni di euro), fanno registrare rispettivamente un +0,1% e un +5,8%. Terzo mercato la Svizzera (59 milioni di euro) che registra un -1,5%. “In base a quanto dichiarato da un campione –dichiara il Edy Snaidero consigliere incaricato del Gruppo Cucine di FederlegnoArredo. 

Salone del mobile, le aspettative sui mercati esteri

“L’aspettativa è di un’edizione di conferma, il comparto auspica un recupero sui mercati esteri soprattutto nella seconda parte del 2024, anche in previsione di Eurocucina, in cui verrà presentata molta della ricerca compiuta negli ultimi anni dal settore, con una maggiore integrazione col mondo degli elettrodomestici, soprattutto in tema di ottimizzazione, personalizzazione degli spazi e sostenibilità”. E  proprio il prossimo Salone è stato al centro del racconto introduttivo del suo presidente Maria Porro, reduce de un lungo viaggio di presentazione in giro per il mondo, che ha descritto lo sviluppo della formula innovativa inaugurata nel 2023. 

Salone del mobile, l’installazione di Lynch

“Abbiamo voluto cogliere le nuove tendenze, l’evoluzione di un intero settore coinvolgendo e ascoltando le community vicine e lontane, identificando nuovi approcci, metodologie e tecnologie, sperimentando, in una espressione, stare sulla frontiera: questa l’ambizione ancora oggi del Salone del Mobile” ha spiegato la Porro. Neuroscienze, intelligenza artificiale, nuovi format e percorsi, un progetto culturale unitario ma diffuso, tra coerenza e multidisciplinarietà, le stanze per pensare di David Lynch, l’installazione di Salotto NY che ci porta sott’acqua e tra poesia e numeri fa il punto sullo stato dell’arte dell’industria del bagno ma anche i talk con tanti ospiti tra cui il premio Pritzker Francis Kéré e le performance visionarie di artisti e food designer: tutto è stato pensato per offrire al visitatore e all’espositore un’esperienza eccezionale per contenuto e contenitore, impossibile da replicare se non qui, al Salone di Milano, impensabile da perdere, anche se non si limita a una sola settimana, ma copre tutto l’arco dell’anno grazie alla forza propulsiva e inclusiva della nostra piattaforma digitale”. 

Salone del mobile, la redistribuzione dei padiglioni

Il rilancio dell’ottimizzazione dei layout e dei percorsi di EuroCucina e del Salone Internazionale del Bagno vede una ridistribuzione totale dei padiglioni con l’obiettivo di raggruppare gli espositori per contenuto e target di visitatori. Il programma degli eventi è particolarmente ricco ma soprattutto stimolante perché realmente nuovo, colto ma anche immaginifico e adatto a trasmettere i valori, la bellezza, il lavoro e la ricerca dell’intera filiera che, non dimentichiamo, è oggi la prima in Europa per la qualità e l’ecosostenibilità. 

Ci saranno ovviamente le novità dei nostri mobilieri, che tutto il mondo attende e che presto anticiperemo.. E ci sarà anche il Fuorisalone a far da scenario soprattutto notturno alla scintillante settimana del week end milanese. L’architetto trend catcher Roberta Mutti racconterà in anteprima a FIRSTonline, il suo  studio-racconto decisamente unico, che sintetizza per immagini e commenti la lunga storia dei Fuorisaloni, una formula ormai imitata in tutto il mondo.

Salone del mobile, polemiche e gossip

Ancora una volta la grande piattaforma manufatturiera e creativa dell’arredo e della casa si sta preparando, pur tra polemiche e gossip: alcune grandi firme sono state per così dire… sfrattate dai primi padiglioni della Fiera, quelli posti all’entrata, perché assegnati alle due biennali, Eurocucina con FTK (prima volta insieme mobili e tecnologia domestica, il clou dell’intero Salone). E si sta già preparando la città di Milano alla quale tutti hanno rivolto parole di ringraziamento perché è Milano con la sua Fiera, con la sua amministrazione, con i suoi cittadini (pazienti e forse felici del caos), le show room, i servizi del terziario (con prezzi però ormai insopportabili) che hanno dato un grandioso contributo al successo del Salone nel corso dei decenni.

Parleremo poi delle mostre e degli eventi e delle novità ma non possiamo chiudere senza citare un curioso e divertente intervento di un’assessora regionale che – forse non ben conoscendo il settore, il design e le fiere milanesi – ha per un quarto d’ora tra l’ilarità dei presenti lodato “la grande fiera lombarda, il trionfo del design lombardo, il merito della regione lombarda per il successo mondiale del design lombardo”, dimenticando che erano presenti e esterrefatti imprenditori, designer, manager e giornalisti di tutto il Paese e che la stragrande maggioranza degli espositori non è lombarda. E dimenticando che oggi il comparto della casa e la stessa filiera del legno sono sparsi in tutto il Paese e che, senza Milano, il Salone non sarebbe certamente il Salone.

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