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Russia, Enel firma il contratto per l’uscita dal carbone

Il gruppo italiano, attraverso la controllata Enel Russia, vende la centrale di Reftinskaya all’azienda russa JSC “Kuzbassenergo” – La strategia è quella di concentrarsi sui rinnovabili e nuovi servizi

Russia, Enel firma il contratto per l’uscita dal carbone

Enel chiude ufficialmente la vendita del maxi impianto a carbone di Reftinskaya GRES, in Russia, all’azienda russa JSC “Kuzbassenergo”, controllata da Siberian Generating Company (SGC). L’accordo era stato anticipato da un comunicato stampa dello scorso 6 giugno, nel quale il venditore, e cioè la controllata Enel Russia, aveva comunicato che il prezzo di vendita non sarebbe stato inferiore ai 21 miliardi di rubli (equivalenti a circa 286 milioni di euro al tasso di cambio attuale), al netto dell’IVA e soggetto ad eventuali aggiustamenti fino al 5%.

Il gruppo aveva già spiegato che la cessione di Reftinskaya GRES “è perfettamente in linea con la strategia di crescita globale di Enel, incentrata sul perseguimento di un modello di business più sostenibile”. Enel proseguirà dunque gli investimenti in Russia concentrandosi su rinnovabili, servizi energetici avanzati e modernizzazione delle centrali termoelettriche attualmente in esercizio.

L’accordo chiuso con Kuzbassenergo diverrà efficace una volta che l’operazione sia stata approvata da parte dell’autorità federale russa per la concorrenza, e che i termini e le condizioni dell’operazione stessa siano stati approvati da parte dell’assemblea straordinaria degli azionisti di Enel Russia, convocata per il 22 luglio 2019. L’orizzonte temporale previsto per il trasferimento della proprietà di Reftinskaya GRES a JSC “Kuzbassenergo” è di non oltre 18 mesi dal momento in cui l’accordo di compravendita acquisterà efficacia.

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