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Roubini: “Mercati positivi? No, solo in attesa”

Il grande economista Nouriel Roubini parla della situazione italiana dopo le elezioni: “Governo non reggerà, entro la fine del 2013 nuove elezioni” – “Il voto ha dimostrato che il 65-70% degli italiani è contro l’austerità” – Sui mercati: “Non sono ottimisti, stanno solo prendendo tempo per valutare la situazione”.

Roubini: “Mercati positivi? No, solo in attesa”

“L’incertezza politica ed economica acuirà la crisi e questo farà aumentare il consenso per Grillo, ma occhio anche a Berlusconi. Nuove elezioni saranno inevitabili entro l’autunno, e potrebbero vincere loro. Questo farebbe saltare lo spread e innervosirebbe i mercati che per ora sono tranquilli non per ottimismo ma solo per attesa”. Questo lo scenario (non sta a noi dire se apocalittico o meno…) ipotizzato da Nouriel Roubini – lui sì tendenzialmente apocalittico – professore alla New York University ed economista di fama mondiale, presente come ogni anno all’appuntamento del The European House Ambrosetti nella cornice di Villa d’Este, a Cernobbio.

Stavolta la scure del docente di origini ebraico-iraniane non cala tanto sulla situazione macro-economica italiana e mondiale, vista anzi in miglioramento rispetto agli ultimi mesi del 2012 (“L’euro non è crollato, Italia e Spagna hanno retto, la Cina ha confermato una crescita sul 7-8% e la situazione politica mediorientale è relativamente tranquilla”), ancorchè “destinata a peggiorare nel secondo semestre di quest’anno”, ma sulle prospettive italiane, tutte da decifrare e non certo incoraggianti.

Le elezioni dello scorso 24-25 febbraio hanno infatti consegnato al Paese, come è noto, un Senato ingovernabile, e così nel drammatico dilemma austerità o crescita, che a Cernobbio ha visto sia Roubini che Jim O’Neill di Goldman Sachs sollecitare un’inversione di marcia a favore della seconda, spuntano dalle urne fenomeni previsti ma solo fino a un certo punto. “Il voto – spiega il professore della NY University – ha dimostrato che il 65-70% degli italiani è contro l’austerità. La situazione non può che destare preoccupazione, perché non c’è soltanto Grillo ma anche Berlusconi, le cui proposte sono folli e farebbero riprecipitare l’Italia in un baratro fiscale, e anche una buona componente della coalizione di centrosinistra, diciamo un terzo, che cavalca il malcontento della popolazione nei confronti della crisi”.

Gli scenari più probabili quali sono? “Quello che i mercati si augurano sarebbe un governo di maggioranza, magari con un nuovo governo tecnico o una grande coalizione, guidata da Bersani e Grillo. Ma secondo me questo non accadrà: ci sarà invece un governo di minoranza, guidato dal Pd e con l’appoggio esterno di Grillo, oppure un semplice governo di scopo per arrivare a nuove elezioni”. Che in ogni caso, dunque, a Roubini paiono inevitabili: “Secondo me si farà largo il governo con appoggio esterno, che però durerà pochi mesi e solo per le riforme politiche care a Grillo (legge elettorale, riduzione costi politica, abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, etc), il quale però non voterà la legge di bilancio in estate e dunque entro la fine del 2013 si torna alle urne”.

E i mercati, finora tranquilli, come reagirebbero? Draghi dice che si stanno abituando… “Mario Draghi ha ragione, al momento lo spread è salito ma è poi subito risceso, e attualmente è assolutamente sotto controllo”. Ma questo non è ottimismo, soltanto attesa. “I mercati – incalza Roubini – si stanno dando tempo, anche per valutare la situazione dopo le elezioni tedesche di settembre. E in ogni caso sia la Germania sia la Bce faranno di tutto per venire incontro all’Italia”.

Anche se tornando al voto dovesse spuntarla Grillo? “L’ipotesi è più che plausibile perché nel frattempo la crisi sarà inevitabilmente peggiorata e a quel punto si faranno definitivamente largo le forze politiche populiste e anti-austerità. Penso a Grillo ma anche a Berlusconi, che potrebbe anche lui vincere. E a quel punto, in entrambi i casi, sì che lo spread salirebbe. E anche di parecchio”.

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