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Rombano i motori bolognesi: vendite record per Ducati e premio come “impresa etica” a Lamborghini

Nel 2013 La Ducati ha registrato un record di vendite con 44.287 moto immatricolate, mentre oggi Lamborghini ha vinto un premio come “impresa etica”, messo in palio da uno studio legale romano.

Rombano i motori bolognesi: vendite record per Ducati e premio come “impresa etica” a Lamborghini

Rombano i motori bolognesi, ormai di proprietà Audi. Nel 2013 La Ducati ha registrato un record di vendite con 44.287 moto immatricolate; mentre oggi Lamborghini ha vinto un premio come “impresa etica”, messo in palio da uno studio legale romano.

Entrambe le aziende sottolineano i successi con ovvia soddisfazione.  

“Malgrado l”incertezza del mercato dei paesi del Sud Europa – sostiene l’amministratore delegato di Ducati Claudio Domenicali – l’azienda ha conseguito risultati positivi, confermando la forza dei prodotti, l’apprezzamento e la stima per il nostro marchio.

Per il secondo anno consecutivo abbiamo ottenuto risultati record, con oltre 44.000 moto vendute, merito anche di nuovi modelli come Hypermotard e 899 Panigale”. Le vendite di Ducati vanno molto bene in mercati emergenti come l’Asia, con 5.200 moto acquistate e una crescita del 26% rispetto al 2012 e il Brasile, dove la rossa di Borgo Panigale commercializza direttamente solo dal secondo semestre 2013 e dove in sei mesi sono state vendute 700 moto. Il primo mercato restano gli Usa con una quota del

24% di vendite, seguiti da Italia, con l’11,3% e Germania con il 10,7%. E il futuro è ancora roseo, secondo Domenicali, che prevede un 2014 positivo, grazie anche a un “impegnativo piano di sviluppo di nuovi prodotti”. In questo contesto, l”arrivo delle

nuove proposte 2014, come il nuovo Monster 1.200 e la 1199 Superleggera “permettono a Ducati di guardare avanti con fiducia e ottimismo, confermando il suo prestigioso ruolo di eccellenza del ‘made in Italy’ sia da un punto di vista tecnologico, sia stilistico e prestazionale”.

Nella stessa giornata si festeggia anche nella casa del Toro. Per il presidente 

Stephan Winkelmann “darsi una dimensione etica è una doppia responsabilità per Lamborghini, non solo in quanto impresa, ma anche per il fatto di essere un marchio ad alta visibilità. Le politiche di responsabilità, se ben indirizzate, possono fare da volano e dare impulso a processi virtuosi nel modo di fare impresa”. Prerequisito, secondo il manager, è  il successo dell’azienda, che deve garantire una stabilità economica. “Il punto è fare del profitto uno strumento in grado di dare all’azienda una dimensione nuova e di contribuire a creare un mondo migliore per le generazioni di oggi, ma anche per quelle di domani”. Lamborghini porta avanti il suo “impegno etico” attraverso un programma incentrato su tre macro-aree: economia, società e ambiente.

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