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Roma-Juve, il primo vero test di Pirlo contro il sospirato Dzeko

Stasera all’Olimpico la Juve della gestione Pirlo sarà messa alla prova da una Roma sull’orlo di una crisi di nervi ma che sarà guidata dal bomber invano inseguito dai Campioni d’Italia.

Roma-Juve, il primo vero test di Pirlo contro il sospirato Dzeko

Dzeko vs Pirlo. Doveva essere la sfida tra il bosniaco e il suo recentissimo passato, invece Roma-Juventus (ore 20.45) vedrà Edin regolarmente in campo con la maglia giallorossa, con tanto di fascia di capitano al braccio. Scherzi del mercato, capace di far succedere tutto e il suo contrario in meno di 10 giorni, ma comunque parte del gioco. “Sarebbe potuto essere un attaccante della Juve e rimane un grandissimo giocatore che stimiamo, ma purtroppo sarà un avversario – ha dichiarato Pirlo senza mezzi termini. – Morata però non è stata una terza scelta, bensì una delle nostre priorità perché a livello tecnico e tattico era un giocatore che cercavamo”. “Io e Edin abbiamo parlato diverse volte – ha ribattuto dal canto suo Fonseca. – È motivato e si è allenato bene: è il nostro attaccante e giocherà dall’inizio”. 

Detto di Dzeko, tema per eccellenza di questa sfida, è innegabile che quella appena trascorsa sia stata una settimana piuttosto burrascosa in casa Juve e non certo per il bosniaco. A tenere banco, inevitabilmente, il caso Suarez, che ha finito per fagocitare l’attenzione mediatica ben oltre le attuali responsabilità bianconere. Certo, la decisione del Procuratore Cantone di sospendere e riprogrammare le indagini non lascia del tutto tranquilli, ma ad oggi, alla luce delle carte emerse, la Signora può concentrarsi sul campo, anche se il tam-tam resta piuttosto forte. La partita, del resto, non va presa sotto gamba perché la Roma, ancora scossa per aver perso 3-0 a tavolino la sfida di Verona (che invece era finita 0-0), ha fame di punti. 

Pirlo, ampiamente promosso dopo la vittoria sulla Sampdoria, sa bene che questa sera il coefficiente di difficoltà sarà molto più alto e proprio per questo sembra orientato a confermare il 3-4-1-2 di domenica scorsa con Szczesny in porta, Danilo, Bonucci e Chiellini in difesa, Cuadrado, Rabiot, McKennie e Frabotta a centrocampo, Ramsey sulla trequarti, Kulusevski e Ronaldo in attacco. Fonseca, chiamato a vincere per risvegliare un ambiente molto deluso dagli ultimi avvenimenti (la vicenda di Diawara è ai limiti del dilettantismo), risponderà con l’ormai canonico 3-4-2-1 con Mirante tra i pali, Mancini, Ibanez e Kumbulla nel reparto arretrato, Santon, Veretout, Pellegrini e Spinazzola in mediana, Pedro e Mkhitaryan alle spalle dell’unica punta Dzeko. Domenica importante anche per il Milan, a caccia di conferme dopo le tre vittorie raccolte tra campionato ed Europa League. 

La trasferta di Crotone (ore 18) potrebbe dare ulteriore slancio alle ambizioni dei rossoneri, ma anche ridimensionarle, ragion per cui Pioli, reduce da 16 risultati utili consecutivi, non vuole assolutamente cali di tensione. “Dovremo prepararci bene, loro giocano un buon calcio e, soprattutto, lotteranno su ogni pallone – ha ammonito il tecnico. – Ci aspettano sette giorni importantissimi, vogliamo iniziare bene il campionato e conquistare i gironi di Europa League. Dobbiamo stare concentrati, poi ci rilasseremo un po’ durante la sosta”. Anche perché la settimana in questione andrà affrontata senza Ibrahimovic, fermato dal Covid giovedì scorso: un’assenza pesantissima, che però Pioli, rispetto alla piena emergenza europea, potrà affrontare con un Rebic in più (in Coppa deve ancora scontare un turno di squalifica) e un Leao di nuovo tra i convocati. 

Il 4-2-3-1 rossonero vedrà così Donnarumma in porta, Calabria, Kjaer, Gabbia e Hernandez in difesa, Tonali e Kessié a centrocampo, Diaz, Calhanoglu e Saelemaekers alle spalle, appunto, di Rebic. Stroppa, ex milanista dei tempi d’oro, tenterà l’impresa con un 3-5-2 con Cordaz tra i pali, Magallan, Marrone e Golemic nel reparto arretrato, Rispoli, Eduardo, Cigarini, Zanellato e Molina in mediana, Messias e Simy in attacco. Contemporaneamente a quelli dello Scida si accenderanno anche i riflettori del San Paolo: il match tra Napoli e Genoa infatti, inizialmente previsto per le 15, è stato spostato di qualche ora dopo la positività al Covid di Perin, che ha reso necessario un giro supplementare di tamponi, facendo slittare a questa mattina la partenza dei rossoblu verso il capoluogo campano. Anche il campionato insomma, nonostante le tante precauzioni prese, continua a subire gli effetti di questo maledetto virus, ma tant’è: non resta che adeguarsi e sperare che la giostra, in qualche modo, continui a girare. 

Per il Napoli vale il discorso fatto in precedenza per il Milan, anche se qui le incognite relative al mercato, specialmente in uscita, sono maggiori. Passi per Milik, comunque fuori dal progetto tecnico, ma la presenza o meno di Koulibaly fa una certa differenza, specialmente dopo le partenze di Allan e Callejon. Tutto questo però interessa poco a Gattuso, concentrato come al solito sul campo e voglioso di dare continuità alla vittoria di Parma, decisa dai gol di Mertens e Insigne ma, soprattutto, dalle giocate di Osimhen, entrato come una furia sul prato del Tardini. Oggi il nigeriano partirà dall’inizio, in un 4-3-3 che vedrà Meret in porta, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Fabian Ruiz, Demme e Zielinski a centrocampo, Lozano, appunto Osimhen e Insigne in attacco. Tanta curiosità anche sul Genoa di Maran, che dopo la bella vittoria sul Crotone e in attesa di notizie dal mercato (si parla sempre con più insistenza di Balotelli), cerca conferme con un 3-5-2 con Marchetti tra i pali, Goldaniga, Zapata e Biraschi nel reparto arretrato, Ghiglione, Lerager, Badelj, Zajc e Zappacosta in mediana, a supporto della coppia offensiva composta da Pjaca e Destro. 

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