Condividi

Riscaldamento al via: orari e caldaie, così si risparmia

Enea ha stilato 10 regole d’oro per ridurre le bollette e inquinare meno. Ecco zona per zona quando saranno accesi i termosifoni

Riscaldamento al via: orari e caldaie, così si risparmia

Temperature rigide hanno già bussato alla porta di casa? In realtà, continuano a essere superiori alla media stagionale. Nonostante questo, però, dallo scorso 15 ottobre la legge prevede la possibilità di accendere i riscaldamenti in oltre la metà degli 8mila comuni italiani, cioè quelli appartenenti alla cosiddetta zona climatica E, in cui figurano le città di Milano, Bologna, Torino e Venezia, ma anche zone di montagna della penisola in cui il clima è notoriamente più rigido.

All’interno di questa zona i riscaldamenti rimarranno accesi fino al 14 aprile 2020. La zona F, la più fredda, ingloba le sole province di Trento, Belluno e Cuneo e non prevede alcun periodo specifico di accensione dei riscaldamenti.

La zona D che va da Genova, a Firenze, a Roma, a Foggia, a Caltanissetta, a Nuoro, a Vibo Valentia ha visto accendere i riscaldamenti lo scorso 1° novembre, con spegnimento previsto per il 14 aprile 2020.

La zona C si sta preparando alla prossima accensione prevista per il 15 novembre e rimarrà attiva fino al 31 marzo 2020. Le città che compongono questa area sono, tra le altre, Napoli, Bari, Cagliari e Ragusa.

La zona B di Riscaldamenti Reggio Calabria, Crotone, Trapani, Siracusa, Palermo, Messina, Catania e Agrigento accenderà i riscaldamenti dal 1 dicembre al 31 marzo 2020, mentre la zona A, la più calda, che comprende solo i comuni di Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle si conformano alle regole della zona B.

A tutela dell’ambiente e del risparmio in bolletta, Enea, l’ente pubblico che opera nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle nuove tecnologie, ha stilato un decalogo che propone una serie di pratiche per riscaldare la propria casa ed evitare inutili sprechi e sanzioni.

Manutenzione degli impianti, controllo delle temperature di ogni stanza e attenzione agli orari di accensione dei riscaldamenti sono le tre regole auree stilate da Enea. Infatti, è superfluo lasciare i termosifoni accesi durante il giorno quando i genitori sono a lavoro, i bimbi a scuola e in casa non c’è nessuno. La normativa consente di tenere nelle abitazioni temperature fino a 22 gradi, ma 19 gradi sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario, secondo Enea. Ogni grado in più comporta consumi di energia significativi, con conseguente aggravio in bolletta.

È altrettanto uno spreco tenere i riscaldamenti accesi in tarda serata o durante la notte quando si è sotto le coperte. In un’abitazione efficiente, il calore che le strutture accumulano quando l’impianto è in funzione garantisce un ambiente riscaldato anche nel periodo di spegnimento. Il tempo massimo di accensione giornaliero varia per legge a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia: da un massimo di 14 ore giornaliere per gli impianti in zona E che comprende il nord e le zone montane alle 8 ore della zona B che ingloba le fasce costiere del Sud Italia.

Gli altri consigli del decalogo di Enea sono: schermare le finestre durante la notte, evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni e non lasciare le finestre aperte a lungo, controllare lo stato dell’immobile, ricorrere a impianti di riscaldamento innovativi, valutare la sostituzione della vecchia caldaia con nuovi generatori di calore dal rendimento più elevato, regolare la temperatura, utilizzare valvole termostatiche.

Commenta