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Risanamento: si ferma la trattativa sulla cessione di Santa Giulia a Idea Fimit

L’offerta vincolante di Idea Fimit per l’area di Milano Santa Giulia di proprietà di Risanamento è decaduta – La società ha dichiarato che non si sono avverate le condizioni sospensive entro i termini previsti.

Risanamento: si ferma la trattativa sulla cessione di Santa Giulia a Idea Fimit

Fermate le trattative tra Risanamento S.p.A. e Idea Fimit riguardo alla cessione dello sviluppo immobiliare milanese di Santa Giulia. “Non si sono avverate, entro il termine del 31 marzo 2014, tutte le condizioni sospensive contrattualmente previste”- ha dichiarato la società in una nota, aggiungendo che “le parti si ritengono dunque libere da qualsiasi obbligo in relazione alla citata offerta vincolante e all’operazione ivi contemplata.”

Il progetto prevedeva che l’area fosse apportata in un fondo immobiliare gestito da Idea Fimit. Tra le condizioni non avveratesi si segnalano, in particolare, la finalizzazione degli accordi relativi all’apporto degli immobili al fondo immobiliare e l’ottenimento da parte di IDeA Fimit, per conto del fondo, delle necessarie risorse finanziarie e del sostegno del ceto bancario all’operazione.

L’operazione sembra essere saltata anche perché non sono stati ancora definiti con certezza gli investitori che dovranno finanziare il progetto e, soprattutto, perché le discussioni con le banche sui finanziamenti necessari risultano al momento ferme.

Risanamento ha inoltre segnalato che la Conferenza dei Servizi del 27 marzo 2014 concernente il progetto di bonifica del comparto Nord dell’area Milano Santa Giulia ha esaminato la proposta di Analisi di Rischio presentata da Milano Santa Giulia e ha richiesto di integrare, entro 90 giorni, la proposta stessa con una serie di prescrizioni che la società e le sue controllate stanno esaminando con la disponibilità e lo spirito collaborativo che caratterizzano i rapporti “con l’Amministrazione Comunale e gli altri Enti presenti alla Conferenza dei Servizi e che hanno già consentito di ottenere il dissequestro parziale dell’area (comparto Sud)”, ha sottolineato il gruppo immobiliare. 

L’operazione, dunque, si è arrestata senza un accordo tra i potenziali investitori e gli istituti di credito che dovranno finanziare il progetto di sviluppo immobiliare. Secondo alcune indiscrezioni, l’area doveva essere apportata al fondo per un valore di 713 milioni, cifra alla quale vanno sottratti i 330 milioni di debiti e i 66 milioni di costi di bonifica.

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