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Rimbalzino in Borsa, ma banche sotto tiro e Mps ko

Dopo il crollo di ieri, Piazza Affari cerca di neutralizzare le turbolenze politiche con un piccolo rimbalzo (+0,29%) che non rassicura sull’immediato futuro – Forti perdite dei titoli bancari: Mps lascia sul campo quasi l’8% dopo gli improvvidi accenni del programma Lega-M5s – Grande balzo di Recordati e recupero dei titoli della moda mentre il rincaro dei prezzi petroliferi spinge i titoli del settore, a partire da Tenaris – Chiusa con successo la nuova emissione di Btp Italia

Il cambio di passo di Wall Street e il rally del petrolio, con il Brent che vola oltre gli 80 dollari al barile, (80,39 dollari, +1,4%) incoraggiano nel pomeriggio Piazza Affari, che chiude in frazionale rialzo (+0,29%, 23.801 punti) una seduta volatile, condizionata dal quadro politico. Il contratto di governo fra Lega e M5s dovrebbe essere pronto stasera e i dubbi degli investitori restano e si fanno sentire sull’obbligazionario:  il rendimento del decennale è al 2,17% e lo spread sale, +2,82%, 153.20 punti base. La tredicesima emissione del BTp Italia però va bene e chiude con un importo pari a 7,709 miliardi, superiore ai 7,1 miliardi raccolti nella dodicesima emissione dello scorso novembre.

Un’onda verde lambisce con maggior brio gli altri mercati: Francoforte +0,9%, Parigi +0,98%, Madrid +1,05%, Londra +0,7%. New York, dopo un’apertura debole, al momento si muove in territorio positivo (piatto il Dow) e il Russell 2000 tocca un nuovo record, nonostante i rendimenti dei bond Usa restino ai massimi di sette anni e Cisco diffonda previsioni deludenti. Creano fiducia le parole di Rudy Giuliani, legale di Donald Trump, a proposito del Russiagate: “Non possono incriminarlo – riferisce – ci hanno riconosciuto questo dopo qualche battaglia”.

L’euro è poco mosso sul dollaro, con il cambio attorno a 1,179.

In Piazza Affari sono le banche a pagare lo scotto più alto al quadro politico. Monte dei Paschi lascia sul campo l’8,86%, a fronte dei timori per una revisione delle strategie del Tesoro. La banca di Siena viene anche fermata in asta di volatilità, quando il calo teorico tocca il 10%. Stessa sorte per Ubi, che chiude le contrattazioni a -2,7%. Le vendite penalizzano Unicredit -1,86%; Banco Bpm -1,13%; Mediobanca -0,86%. Ancora una seduta in calo per Mediaset -1,27%.

Gli acquisti si concentrano su Recordati, +6,81%, a seguito di un’indiscrezione di Reuters secondo cui il fondo di private equity CVC Capitral Partners sarebbe interessato al Gruppo farmaceutico per una possibile acquisizione da 8 miliardi di euro, pari a un premio del 25% rispetto ai valori attuali. Sarebbero intercorsi colloqui per il deal, al momento in stand-by per le preoccupazioni sulla situazione politica dell’Italia. Bene i petroliferi Tenaris (+3,28%) in testa. Il lusso piace con Moncler +2,45%, che tocca un nuovo massimo storico. Salgono Pirelli +1,86% e Cnh +1,96%.

 

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