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Riforma Senato, pioggia di emendamenti in Aula: Renzi e Berlusconi serrano i ranghi

Gli emendamenti presentati sono oltre 7mila – Le votazioni non cominceranno prima di lunedì – Renzi alla riunione dei gruppi Pd: “Il compito che abbiamo è più grande delle nostre divisioni interne” – Berlusconi: “Rispettiamo il patto del Nazareno e scompariamo” – I grillini si preparano all’incontro di giovedì con il Partito democratico.

Riforma Senato, pioggia di emendamenti in Aula: Renzi e Berlusconi serrano i ranghi

E’ arrivato il tempo dell’ostruzionismo. Gli emendamenti presentati in Senato al disegno di legge per le riforme costituzionali, che contiene anche la rivoluzione dell’Assemblea di Palazzo Madama, sono oltre 7mila. Il Presidente dell’Aula, Pietro Grasso, ha assicurato che lascerà a tutti la possibilità di esprimersi. E questo vuol dire circa 42 ore di dibattito, che impegneranno l’aula anche domani e che quindi faranno slittare le prime votazioni a lunedì pomeriggio. Il Senato sarà infatti impegnato da giovedì pomeriggio e per tutto venerdì con la prima conferenza parlamentare del semestre Ue.

Intanto, i leader dei principali partiti provano a serrare i ranghi nei propri schieramenti. “Se non cambiamo noi tradiamo noi stessi, non soltanto gli italiani – ha detto ieri il Premier Matteo Renzi all’assemblea con i gruppi parlamentari del Pd -. Dobbiamo rispondere fedelmente all’ultima grande occasione che gli italiani potevano dare a un partito politico. Siamo i depositari della speranza del 40% degli italiani e questo è molto più grande delle nostre divisioni interne, delle discussioni, di chi avete votato alle primarie, di quanto vi sta simpatico il segretario o il capogruppo”. 

Quanto a Silvio Berlusconi, ha chiesto ai parlamentari di Forza Italia “di non aprire il dibattito, la decisione è presa, dobbiamo mantenere i patti”. Il patto del Nazareno va onorato, è il ragionamento dell’ex Cavaliere, perché dopo le europee Renzi ha il consenso per procedere senza di noi e noi, sfilandoci, rischiamo di essere di fatto ininfluenti. Un rischio, quella della marginalizzazione di Forza Italia, che per l’ex premier si corre anche dividendosi al proprio interno. “In vent’anni non vi ho mai delusi e non lo farò neanche stavolta”, ha chiosato Berlusconi. 

Sul fronte M5S, invece, ieri Beppe Grillo è arrivato a Roma per un incontro con i senatori del Movimento. Incontro che aveva come tema il ddl Boschi, in discussione in questi giorni proprio a palazzo Madama, e la nuova legge elettorale, in vista dell’appuntamento previsto in settimana tra grillini e Pd. E a proposito dell’incontro è stato lo stesso Grillo ha confermare quella che era un’indiscrezione: “Giovedì – ha detto – vediamo cosa fare”.

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