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Riforma Senato: oggi voto segreto su elettività senatori

Dopo l’approvazione dell’art. 1 che disciplina il superamento del bicameralismo paritario, oggi la riforma costituzionale del Senato è attesa alla prova del famoso articolo 2 che stabilisce i criteri di elezione dei futuri senatori: ci saranno voti segreti ma la ritrovata unità nel Pd dovrebbe garantire alla maggioranza la possibilità di superare il test

Riforma Senato: oggi voto segreto su elettività senatori

Tutti gli occhi sul famoso articolo 2 della riforma del Senato, quello che disciplina l’elettività dei futuri senatori. Oggi sarà votato a scrutinio segreto nell’aula di Palazzo Madama nella parte (comma 5) che modifica i criteri iniziali e che recepisce l’intesa interna al Pd ridando ai cittadini la possibilità di scegliere secondo le modalità che le Regioni fisseranno.

In una giornata piena di tensioni e di proteste spesso folkloristiche delle opposizioni della Lega e del Movimento 5 Stelle, la maggioranza ha ieri portato definitivamente a casa il superamento del cosiddetto bicameralismo paritario prevedendo che il Senato sarà il Senato delle autonomie e avrà funzioni importanti ma limitate rispetto alla Camera, che sarà l’unica a dare la fiducia al Governo.

Il cosiddetto emendamento-canguro, la norma che scavalca cioè la gran parte degli emendamenti presentati soprattutto da Lega e M5S e che è stata presentata dal senatore Pd Roberto Cociancich, ormai balzato agli onori della cronaca parlamentare, l’ha fatta da padrone e ha spianato la strada alla riforma che oggi sarà chiamata, nell’aula di Palazzo Mdama, al test fondamentale sul fatidico articolo 2, quello cioè che fissa i criteri di elettività dei futuri senatori. 

L’accordo maturato nei giorni scorsi nel Pd sull’art.2, che prevede che siano i cittadini a scegliere i futuri senatori secondo modalità che le regioni decideranno, dovrebbe permettere alla maggioranza di fare un altro decisivo passo avanti sulla riforma costituzionale del Senato anche se resta l’incognita dei voti segreti limitatamente al comma 5 dell’articolo 2 che emenda la norma precedentemente approvata sia da Camera che da Senato ma scritta in modo non del tutto conforme.

Il premier Renzi si dice convinto che i principali ostacoli alla riforma siano stati superati e oggi il test sull’elettività del Senato sarà cruciale ma il cielo sopra la maggioranza sembra essersi fatto più sereno. 

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