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Richemont, i gioielli fanno ricco il bilancio 24/25 del colosso svizzero ma rallentano gli orologi. Titolo in rialzo in Borsa

Il gruppo svizzero Richemont chiude l’esercizio 2024/2025 con ricavi in aumento del 4% a 21,4 miliardi di euro, utile netto +16,8%. Brillano le maison di gioielleria, frenano gli orologi. Utile netto sopra le attese, completata la cessione di YNAP. Titolo vola a Zurigo, +7%

Richemont, i gioielli fanno ricco il bilancio 24/25 del colosso svizzero ma rallentano gli orologi. Titolo in rialzo in Borsa

Il gruppo Richemont, colosso svizzero del lusso proprietario tra le altre delle maison Cartier, Iwc, Montblanc, Van Cleef & Arpels, Buccellati e – da ottobre – anche Vhernier, ha chiuso l’esercizio 2024/2025 con un fatturato in crescita del 4%, raggiungendo i 21,4 miliardi di euro. Un risultato ottenuto nonostante la contrazione delle vendite nella regione Asia-Pacifico, in particolare in Cina, dove i segnali di rallentamento del mercato del lusso sono stati evidenti. Il calo asiatico è stato però più che compensato dalle buone performance in altre aree: le Americhe hanno segnato un +16%, il Giappone +25%, l’Europa +10% e la regione Medio Oriente e Africa +15%, tutti dati a cambi effettivi.

Nel solo quarto trimestre, Richemont ha registrato un’accelerazione, con ricavi in crescita dell’8% (+7% a cambi costanti), trainati ancora una volta dalle maison di gioielleria, le uniche a garantire un’espansione a doppia cifra.

Risultato netto sopra le attese, chiusa la cessione di Ynap

L’utile netto annuale è aumentato del 16,8% a 2,75 miliardi di euro, superando le previsioni degli analisti che si aspettavano circa 2,2 miliardi. L’utile complessivo dell’esercizio è stato pari a 2,8 miliardi, in crescita del 17%, nonostante una perdita da un miliardo di euro legata alle attività operative cessate, in particolare alla svalutazione delle attività di YOOX Net-A-Porter (Ynap) a seguito della cessione a Mytheresa.

La vendita di YNAP, completata ad aprile, ha rafforzato la posizione finanziaria del gruppo: Richemont ha chiuso l’anno con un cash flow di 555 milioni di euro e senza debito finanziario. In cambio, ha ottenuto una partecipazione del 33% nel capitale di Mytheresa, oltre a fornire una linea di credito da 100 milioni per supportare le esigenze finanziarie residue di YNAP.

Il consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea un dividendo di 3 franchi per azione, in aumento rispetto ai 2,75 franchi dell’anno scorso.

Il gioiello nella corona: le Jewellery Maisons

La divisione di punta del gruppo, quella delle Jewellery Maisons, ha confermato il suo ruolo centrale nella strategia di Richemont. Il fatturato annuale del comparto è salito dell’8% a 15,3 miliardi di euro, con una performance particolarmente solida nel quarto trimestre (+11%). La redditività si è mantenuta su livelli elevati: il margine operativo ha raggiunto il 31,9% nell’anno e il 31,1% nell’ultimo trimestre, nonostante l’aumento del costo delle materie prime.

Secondo gli analisti di Bernstein, questi risultati sono stati superiori alle attese e dimostrano la forza strutturale del posizionamento di Richemont nel segmento alta gioielleria. Tuttavia, gli stessi esperti hanno segnalato alcune criticità, soprattutto legate al marchio Cartier, percepito come “sotto pressione” in Cina.

Gli orologi rallentano

Non tutte le aree di business hanno brillato allo stesso modo. I ricavi della divisione orologi (Specialist Watchmakers) sono calati del 13% nell’anno, con un margine operativo sceso al 5,3%. La performance debole di questo segmento – in un contesto in cui anche i dati sulle esportazioni svizzere restano tiepidi – ha pesato sull’utile operativo complessivo, che si è attestato a 4,5 miliardi di euro, in calo del 7% a cambi effettivi (-4% a cambi costanti).

L’area “Altro” ha registrato una crescita del 7%, ma con un margine operativo negativo (-3,7%), mentre la divisione Moda e Accessori ha risentito dell’accantonamento di scorte invendute.

Il titolo Richemont vola a Zurigo

I mercati hanno premiato i risultati di bilancio: il titolo Richemont guadagna oltre il 7% alla Borsa di Zurigo, salendo a 165,90 franchi svizzeri.

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