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Renzi: “Prime intese con i sindacati”. Ma la Cgil conferma lo sciopero

Il Premier dopo l’incontro con i sindacati su Jobs Act e legge di Stabilità: “Punti d’intesa, nuovo vertice il 27 ottobre” – Camusso: “Cgil contro intervento su articolo 18, sciopero il 25 ottobre” – Più concilianti con il governo Cisl e Uil – Si è discusso anche del bonus da 80 euro, del Tfr in busta paga e degli stabilimenti di Termini, Terni e Taranto.

Renzi: “Prime intese con i sindacati”. Ma la Cgil conferma lo sciopero

Matteo Renzi ha illustrato questa mattina ai sindacati il Jobs Act e i punti salienti della legge di Stabilità. Il Premier ha parlato di “sorprendenti punti d’intesa” con i rappresentanti dei lavoratori e ha rinviato a un nuovo incontro che si terrà il 27 ottobre. La Cgil però non condivide le mosse annunciate dal Presidente del Consiglio e conferma la mobilitazione di fine mese. 

Ranzi avrebbe parlato anche di un emendamento al Jobs act per regolare la rappresentanza sindacale. Nella delega è previsto inoltre l’ampliamento della contrattazione decentrata e aziendale.

Quanto all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, il governo ha parlato di escludere il reintegro nel caso di licenziamenti senza giusta causa o giustificato motivo per ragioni economiche, e di mantenerlo solo per ragioni discriminatorie e disciplinari.

La Cgil conferma il suo “totale dissenso sull’intervento sull’articolo 18 e sul demansionamento dei lavoratori – ha commentato il segretario Susanna Camusso –. Come Cgil troviamo tutte le conferme della necessità della manifestazione del 25 ottobre e di proseguire nella mobilitazione”.

Più concilianti con il Governo le posizioni degli altri due sindacati confederali, che rifiutano l’ipotesi di manifestare insieme alla Cgil. “Anche sull’articolo 18 ci sono aperture da parte del Governo – ha detto il segretario generale aggiunto della Cisl, Annamaria Furlan – C’è la positività di aver messo a calendario degli incontri. Il fatto di avere una data su legge di Stabilità e incontri con Poletti sulla delega lavoro e decreti attuativi può rappresentare un momento di svolta nel rapporto tra Governo e parti sociali”.

Per il leader della Uil, Luigi Angeletti, “se facciamo una valutazione politica, oggi, il presidente del Consiglio ha fatto una scelta simbolicamente diversa e di discontinuità con i mesi precedenti. Forse siamo in presenza di un cambiamento dell’atteggiamento del governo nei confronti delle parti sociali, con la discussione sulla legge di Stabilità e sulla delega lavoro”. 

Nel suo discorso ai sindacati Renzi ha toccato anche altri tre punti fondamentali:

– il bonus da 80 euro “diventerà strutturale dal prossimo anno”; 

– l’anticipo del Tfr in busta paga sarà introdotto solo “se non sarà un problema per le piccole e medie imprese”;

– è urgente “salvare gli stabilimenti di Termini, Terni e Taranto. Sono le tre ‘T’ di cui bisogna subito occuparsi insieme”.

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