“Coloro che chiedono oggi più rispetto per la storia dell’Ulivo sono quelli che hanno distrutto l’Ulivo consegnando l’Italia nelle mani di Berlusconi”: è durissimo l’affondo del premier Matteo Renzi contro la minoranza dem, a partire da Massimo D’Alema, che nei giorni scorsi l’ha bersagliato d’attacchi accusandolo di aver snaturato il Pd.
“Il mondo fuori di qui non è interessato alle nostre discussioni interne ma vuol sapere se può avere risposte dall’Italia e quello che conta sono i fatti e i nostri sono di sinistra” ha sostenuto il premier snocciolando l’elenco di tutte le riforme fatte. Poi ha rincarato la dose: “Non si può continuare con l’atteggiamento tafazziano degli ultimi 20 anni, per cui va sempre e comunque tutto male o con l’atteggiamento di chi in questi ultimi due anni dice, raccontando numeri falsi, che non è cambiato niente”.
Renzi ha poi difeso le primarie e ricordato alla minoranza dem che, quando lui perse le primarie, rimase a sostenere chi le aveva vinte senza contestare continuamente.
Dura anche la controreplica di Bersani: “Renzi ha superato il segno. Noi l’Ulivo l’abbiamo fatto e selui è di sinistra, noi chi siamo?”
