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Recovery Plan, proposte di Assonime: più crescita e riforme

In un’audizione al Senato, il presidente di Assonime Innocenzo Cipolletta e il direttore Generale Stefano Micossi hanno parlato delle priorità che dovranno accompagnare l’attuazione del “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” puntando sulla necessità di alzare l’asticella della crescita e di accelerare sulle riforme

Recovery Plan, proposte di Assonime: più crescita e riforme

“Il piano Next Generation Eu mette a disposizione dell’Italia risorse senza precedenti, occorre coesione per portare in Europa un progetto credibile di rilancio del nostro Paese”. Lo hanno rimarcato Innocenzo Cipolletta e Stefano Micossi, rispettivamente presidente e direttore generale di Assonime, nel corso dell’audizione tenutasi di fronte alle Commissioni riunite 5° e 14° del Senato, durante la quale i due economisti si sono soffermati sulle priorità che dovranno accompagnare l’attuazione del “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”. 

Secondo Assonime, il lavoro compiuto dal Governo Conte “costituisce il punto da cui partire”, ma alcuni aspetti del piano dovranno essere rafforzati. Nel dettaglio l’associazione consiglia di identificare un numero limitato di obiettivi prioritari, individuare compiti e responsabilità e precisare i tempi e le misure, sia per le riforme sia per i progetti di investimento.

“Nell’attuale bozza” del piano, hanno spiegato Cipolletta e Micossi nel corso dell’audizione, “non si dà abbastanza risalto, nella definizione degli obiettivi, alla necessità di superare l’andamento deludente della crescita economica italiana rispetto agli altri paesi avanzati negli ultimi decenni”. Altrettanto importante, per impostare il percorso di crescita sostenibile del nostro Paese, è rafforzare la dimensione strategica del Piano, soprattutto in materia di energia e ambiente, di trasporto sostenibile, di connettività e digitalizzazione.

Necessario, al fine di utilizzare adeguatamente le risorse pubbliche, è valorizzare il ruolo del partenariato pubblico privato, soprattutto nella cultura, nel turismo e nella manutenzione dell’edilizia pubblica attraverso i contratti di disponibilità. Cipolletta e Micossi hanno anche richiamato il ruolo di mobilizzazione del risparmio privato dei fondi di investimento.

Passando alle riforme di cui l’italia ha bisogno per ripartire, i due economisti puntano su Pubblica Amministrazione, giustizia e fisco. “Per la PA occorre una riforma incisiva dei controlli amministrativi che largamente elimini quelli preventivi di natura formale e procedurale. Occorre, inoltre, aggredire i vincoli burocratici che impediscono di decidere”. 

Sul fronte della giustizia, Assonime sottolinea la necessità di migliorare l’assetto organizzativo e gestionale del sistema giudiziario, fissando precisi obblighi di smaltimento dell’arretrato giudiziario. Infine, per quanto riguarda il fisco si consiglia di “riprendere l’impostazione a lungo promossa dalle istituzioni internazionali di semplificare il sistema, allargare le basi imponibili e spostare i carichi fiscali dal lavoro e dallimpresa verso i consumi e i patrimoni”.

Passando alla governance del Recovery Plan, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato la scelta come autorità capofila del Ministero per l’Economia. Resta da definire nei dettagli l’architettura organizzativa. A giudizio di Assonime “ il Governo deve identificare un responsabile unico per l’attuazione del PNRR, che operi insieme come referente nei confronti delle istituzioni europee e come punto di riferimento per tutte le amministrazioni. Inoltre i ministeri, le regioni e gli enti locali di maggiori dimensioni devono individuare al loro interno un funzionario di massimo livello, autorevole e con forti capacità gestionali, a diretto riporto del capo dell’amministrazione”.

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