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Recovery Fund, si tratta a oltranza. La Borsa testa il rilancio di Intesa

I mercati attendono l’esito della lunga maratona di Bruxelles sul Recovery Fund – Ma Piazza Affari ha in programma altri due test: uno sul rilancio di Intesa Sanpaolo per Ubi e l’altro sulle mosse di Telecom Italia in Brasile

Recovery Fund, si tratta a oltranza. La Borsa testa il rilancio di Intesa

I mercati assistono, con partecipazione ma senza troppa ansia, alla lunga maratona europea che riprende oggi alle 16. A confermare l’ottimismo sull’esito della trattativa è l’andamento dell’euro, sui massimi da fine febbraio, a 1,142 sul dollaro.

SHANGHAI PRENDE IL VOLO, IN CINA RIAPRONO I CINEMA

Nell’attesa di una fumata bianca, i listini azionari guardano alla Cina, nell’attesa delle decisioni della Banca centrale. Dopo quattro sedute consecutivo di ribasso, lo Shanghai Composite guadagna il 2,5%. È più debole il rimbalzo dell’Hang Seng di Hong Kong: +0,3%.

La Cina ha deciso di aprire le sale cinematografiche e di far ripartire il campionato di calcio.

Altrove, in Asia, prevale la cautela: Tokyo e Seul +0,1%, Sidney -0,3%. La Borsa dell’India ha aperto in rialzo dell’1%.

DEBOLI I FUTURE USA, VOLA LA BORSA BRASILIANA

I future di Wall Street sono in lieve ribasso: venerdì il Dow Jones ha chiuso in calo dello 0,2% e l’S&P500 in rialzo dello 0,2%.

Dall’altra parte dell’Oceano, la Borsa di San Paolo si è portata sui massimi degli ultimi quattro mesi.

I riflettori però sono concentrati su Bruxelles: “La mia speranza è quella di raggiungere un accordo e che il titolo di domani possa essere che l’Unione Europea ha concluso una mission impossible”. Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo, ha fatto ricorso a Tom Cruise per descrivere la situazione al termine del terzo giorno di negoziato.

CONTE: “CI AVVICINIAMO ALLO ZOCCOLO DURO”

Il premier Giuseppe Conte ha detto stamane: “Ci stiamo avvicinando allo zoccolo duro”. Il nodo principale sul Recovery Fund è la suddivisione tra i prestiti e i trasferimenti a fondo perduto, questi ultimi contestati dai paesi cosiddetti “frugali”, ovvero Olanda, Austria, Danimarca e Svezia. La proposta originaria prevedeva 750 miliardi, di cui 500 di aiuti a fondo perduto e 250 di prestiti a tassi agevolati. Al momento, dopo un negoziato che si è protratto fino alle 6 di stamane, si è arrivati a questo compromesso: 390 miliardi a fondo perduto, il resto in prestiti.

Ma al di là delle cifre, il dissidio riguarda anche le regole d’accesso ai fondi europei. Il premier olandese Mark Rutte si è irrigidito nel chiedere un diritto di veto sui piani nazionali di ripresa che devono essere presentati per ottenere i fondi. Per venirgli incontro è stato proposto un “freno di emergenza” che interviene se un Paese non attua quanto promesso, un controllo in fase di esecuzione dei piani.

OGGI IL SALDO DELLA CEDOLA ENEL

Il calendario di Piazza Affari oggi prevede per Enel il saldo della cedola relativa all’esercizio 2019, dopo l’acconto staccato a gennaio. Il dividendo unitario complessivo è di 0,328 euro, pari a un rendimento del 3,97%.

Sono previsti anche i dividendi per Retelit e Igd.

INTESA SANPAOLO OFFRE UN CONGUAGLIO CASH

La notizia del giorno per Piazza Affari è il rilancio di Intesa Sanpaolo su Ubi. La banca guidata dall’ad Carlo Messina ha aumentato l’offerta, riconoscendo per ciascuna azione di UBI Banca, oltre a 1,7 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo, un corrispettivo in denaro pari a 0,57 euro. Sulla base del prezzo ufficiale delle azioni di Intesa Sanpaolo al 14 febbraio (pari a 2,502 euro), l’offerta ora esprime una valorizzazione pari a 4,824 per ciascuna azione di Ubi Banca e dunque incorpora un premio del 44,7% rispetto al prezzo dell’azione.

AUTOSTRADE, SCELTI GLI ADVISOR

Si terrà domani l’assemblea di Edizione. La holding di casa Benetton duramente provata dal braccio di ferro su Autostrade giunto al suo epilogo. Atlantia, riferisce Reuters, ha scelto Bank of America Merrill Lynch, JP Morgan e Mediobanca quali advisor per la cessione delle quote di Aspi a Cdp, che sarà assistita da Unicredit e Citigroup. Tra i possibili investitori internazionali da affiancare alla Cassa, oltre a Macquarie, si fa il nome di Blackrock. Sul fronte interno, confermato l’interesse di Poste Italiane; si raffredda invece quello di F2i.

LUXOTTICA CITA IN TRIBUNALE GRAND VISION

Sotto esame anche Tim, che tramite la propria controllata brasiliana Tim Brasil ha presentato un’offerta vincolante per le attività mobili di Oi in Brasile insieme a Telefónica e Claro, un’operazione potrebbe superare il miliardo di euro se Tim Brasil rilevasse almeno il 50% del compendio.

Finisce in tribunale l’offerta di Essilor Luxottica su Grand Vision. Del Vecchio accusa la società olandese di non rivelare i conti del business post Covid 19. Intanto, l’Antitrust Ue ha deciso di prorogare al 27 agosto l’indagine sull’offerta.

Un altro vertice internazionale del fine settimana ha deluso le attese: i ministri delle Finanze del G20 hanno concordato un aiuto davvero misero per i Paesi più poveri: l’unico aiuto è la moratoria sui debiti per 5,3 miliardi di dollari, molto meno della richiesta di 11,5 miliardi avanzata da un pool di creditori.

Negli Usa, oltre ai dati sull’occupazione, gli analisti si concentreranno in settimana sui numeri del mercato immobiliare. Ma l’attenzione è ormai sui conti del primo semestre di una parte consistente delle società di Wall Street. Dopo la corsa da brivido di Tesla, che potrebbe fare il suo ingresso nell’indice S&P 500, i riflettori sono tutti per l’auto elettrica di Elon Musk, ma non mancheranno di sicuro, sia in Usa che nei listini europei, altri test per valutare le possibilità di ripresa delle corporation.

Partita finanziaria e politica si incrociano sul fronte sempre più caldo del 5G. Oggi il segretario di Stato Usa Mike Pompeo si reca in visita nel Regno Unito, il partner più apprezzato da Washington dopo la cacciata di Huawei, esclusa dal mercato britannico dal 2027. Boris Johnson punta a sostituire il gruppo cinese con partner giapponesi: venerdì prossimo, in occasione dei conti, Vodafone dovrà presentare una prima analisi dei maggiori costi. Anche Tsmc, il colosso di Taiwan che ha in Huawei il secondo cliente per fatturato, ha annunciato ieri la rottura con il gruppo di Shanghai.

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