Condividi

Rcs, tagli in vista e exploit in Borsa: +11% e 2,4 mln di azioni scambiate

Il titolo corre all’indomani dell’incontro sul piano industriale tra l’ad Jovane e i consiglieri – Proto sale sopra il 3% ed è pronto ad aumentare: “Dopo la riunione del consiglio di Rcs di ieri è evidente che una ricapitalizzazione è inevitabile e siamo convinti che molti dei soci storici non aderiranno.Questo permetterà ulteriori margini di crescita”.

Rcs, tagli in vista e exploit in Borsa: +11% e 2,4 mln di azioni scambiate

Non si ferma il rally di Rcs. Il titolo corre in rialzo dell’11% dopo essere balzato anche oggi a Piazza Affari di oltre il 16% a 1,417 euro. E dopo essere stato sospeso al rialzo nella mattinata. Nonostante il ridotto flottante, nel primo pomeriggio sono già passati di mano 2,41milioni di pezzi, dopo che venerdì sono stati scambiati 2,3 milioni di azioni quando il titolo ha chiuso in rialzo del 18%. Bene anche le risparmio +7,82% a 0,593 euro. Il titolo corre sulle attese per il nuovo piano industriale dopo che ieri si è svolto l’incontro tra l’ad Pietro Scott Jovane e i consiglieri del gruppo (ad esclusione di Carlo Pesenti che non ha potuto partecipare).

La riunione (non un vero e proprio cda), che a quanto si è appreso si è svolta in un clima disteso, è durata circa cinque ore per affrontare i vari aspetti del nuovo piano del gruppo editoriale che pubblica il Corriere della Sera e che è in agenda per l’approvazione il prossimo 19 dicembre. Sul tavolo ci sono gli esuberi, almeno 500 tra giornalisti e impiegati, le dismissioni e la strategia di business che va nella direzione di focalizzarsi qui quotidiani e sui libri mentre punta a ridimensionare i Periodici e il trasferimento di alcuni contenuti su internet. Tra le dismissioni anche l’ipotesi di cessione della sede di via Solferino, almeno in parte, che però non è vista di buon occhio da alcuni azionisti. C’è poi la questione aumento di capitale, almeno 400 milioni tutti necessari per ripianare i 380 milioni di perdite dei primi nove mesi del 2012 e sostenere il debito di 875 milioni di euro (dopo la cessione di Flammarion). Sull’aumento di capitale, sulle modalità ed entità, è probabile si tornerà nei prossimi incontri alla luce  dei contenuti, delle alternative e delle dismissioni del piano.

Sul punto infatti non c’è accordo tra tutti i soci. Intanto avanza il fronte del finanziere Proto. Nelle scorse settimane, ha comunicato oggi Proto, è stato acquistato sul mercato un ulteriore 0,4% di Rcs, incremento che ha portato la partecipazione a poco più del 3%. “Dopo la riunione del consiglio di Rcs di ieri – ha detto Proto – è evidente che una ricapitalizzazione è inevitabile e siamo convinti che molti dei soci storici non aderiranno. Non hanno liquidità da spendere e di sicuro non la metteranno in una società non più strategica per loro. Questo permetterà ulteriori margini di crescita”.

Commenta