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Rapporto Eures: due italiani su tre favorevoli al carcere per gli evasori

Rapporto Eures sull’evasione fiscale: “In dieci anni nulla è cambiato, ma per gli italiani la misura è colma” – Il 68,7% degli intervistati si dichiara favorevole a trasformare l’evasione in reato punibile col carcere – “Sospendere l’abilitazione a chi non rilascia fattura”.

Cresce il giustizialismo fiscale degli italiani: due su tre, infatti, il (68,7%) si dichiarano favorevoli a trasformare l’evasione fiscale in reato, punibile se necessario col carcere, e il 55% degli intervisati esprime un giudizio negativo sull’operato di Equitalia nel recupero crediti. È quanto emerge dal terzo rapporto Eures sull’evasione fiscale in Italia. 

Un rapporto che, analizzando il comportamento di 52 diverse categorie di lavoratori, mostra, a distanza di 8 anni dalla sua prima edizione, come la situazione dell’evasione, a dispetto di tanti proclami, sia rimasta uguale, mentre è cambiata la percezione sociale dell’evasione, con “una una generalizzata denuncia della diffusione dell’evasione fiscale ed una contestuale forte richiesta di rafforzare l’azione di contrasto”.
Grande successo (80,3%), infatti, ha incontrato l’ipotesi di sospendere l’abilitazione ai professionisti che non rilasciano fattura, e di anche quella di sospendere la licenza ai commercianti che non rilasciano scontrino, Molto minore, anche se rimane maggioritaria, la percentuale di che sarebbe favorevole a premiare i cittadini che denunciano gli evasori.
Il sommerso, guardando alle singole categorie di lavoratori, resta altissimo tra colf, babysitter e badanti, sale tra avvocati e libere professioni (40%) e tocca il suo picco nelle ripetizioni private, arrivando all’89%.

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