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Rai Way, Governo: limite minimo quota Rai al 51%

Lo prevede il decreto 66 del 2014 – Gasparri: “Le valutazioni non possono essere più politiche, ma di mercato” – Fico: “Avevo denunciato l’intesa tra lui e Renzi sulla vendita di Rai Way”.

Rai Way, Governo: limite minimo quota Rai al 51%

L’anno scorso il governo italiano ha fissato al 51% la partecipazioni minima che la Rai deve mantenere nel capitale di Rai Way, la società i trasmissione su cui oggi Mediaset ha lanciato un’Opa totalitaria tramite la controllata Ei Towers. È quanto emerge dal decreto della presidenza del Consiglio (Dpcm) che ha disciplinato lo sbarco in Borsa di Rai Way.

Il decreto 66 del 2014 ha autorizzato la Rai a “procedere alla cessione sul mercato, secondo modalità trasparenti e non discriminatorie, di quote di Rai Way, garantendo la continuità del servizio erogato”. Il testo riconosce “l’opportunità di mantenere, allo Stato, in capo a Rai, a garanzia della continuità del servizio erogato da Rai Way a Rai medesima, una quota di partecipazione sociale nel capitale di Rai Way non inferiore al 51%”. Attualmente la Rai controlla Rai Way con il 65% del capitale.

L’offerta di Ei Towers è subordinata varie condizioni: il raggiungimento del 66,67% di Rai Way, il via libera incondizionato dell’Antitrust e l’autorizzazione della Rai e del ministero dello Sviluppo economico.

“A suo tempo fui contrario alla vendita di Rai Way, poi la sinistra ha messo la Rai nella necessità di reperire soldi. A questo punto le valutazioni non possono essere più politiche, ma di mercato – ha dichiarato a Radiocor Maurizio Gasparri, commentando l’offerta di Ei Towers per Rai Way –. Le offerte vanno valutate in termini di convenienza e sotto altri profili vanno esaminate dalle autorità di garanzia competenti, Antitrust e Agcom. Non serve un dibattito politico, mi sembrerebbe strano che ora si obietti. A suo tempo, da ministro, dissi no alla vendita di Rai Way perché ritenevo necessario mantenere l’integrità del servizio pubblico. Il fatto che la società sia stata messa sul mercato deriva dall’assalto del Governo ai bilanci della Rai, alla quale sono stati sottratti 150 milioni. Prendo atto che se la sinistra ha voluto aprire al mercato, si deve rimettere alle regole del mercato, senza meravigliarsi delle cose che accadono”.

Il presidente della Vigilanza Rai, Roberto Fico (M5S), ha invece affidato il proprio commento a Facebook: “A maggio – ha scritto –, Berlusconi, ospite a Porta a Porta, mi definì un buffone perché denunciavo la possibilità di un’intesa tra lui e Renzi sulla vendita di Rai Way, la società che possiede e gestisce la rete di trasmissione del segnale radiotelevisivo in Italia”. Tutto questo “può avvenire esclusivamente perché in modo irresponsabile o magari premeditato il governo ha costretto la Rai a fare cassa in tempi rapidi dopo aver tagliato 150 milioni di euro a copertura del decreto Irpef (80 euro) e contestualmente indicando la quotazione in Borsa di Rai Way – osserva Fico –. La strada che si è intrapresa, ai miei occhi, era evidente fin dall’inizio ed è per questo che ho denunciato ovunque questa situazione e le sue drammatiche conseguenze. Oggi tutti i giornali titolano di questa mossa a sorpresa di Mediaset, ma qui si sorprende solo chi non guarda, chi si gira dall’altro lato o chi è complice”.

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