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Raggi non turba Piazza Affari, ma utilities sotto osservazione

I mercati non enfatizzano il voto e rimangono in stand by in attesa dell’intervento del presidente della Fed Yellen stasera – Tra le municipalizzate male Acea: se Virginia Raggi diventasse sindaco di Roma potrebbe azzerare i vertici della società, incluso l’ad Irace – Occhio su Banco Popolare volatile ma in positivo nel primo giorno dell’aumento di capitale – Corre Cnh Industrial.

Giornata interlocutoria, finora, sul listino italiano. Dopo quattro sedute consecutive di calo, durante le quali Piazza Affari ha perso oltre il 4%, Milano viaggia intorno alla parità, +0,07%. L’effetto del primo turno delle elezioni amministrative, e soprattutto del risultato romano che vede Virginia Raggi del M5S grande favorita al secondo turno, sul mercato italiano è quindi piuttosto limitato, in questo momento.

L’attenzione del listino italiano, così come quella dei listini europei, è concentrata soprattutto sull’intervento del presidente della Federal Reserve Janet Yellen al World Affairs Council di Philadelphia, da cui gli operatori si aspettano una lettura sul dato del lavoro in Usa, oltre a uno sguardo sull’economia, con il possibile rialzo dei tassi, e sul rischio Brexit. Anche gli altri listini europei viaggiano intorno alla parità: Parigi +0,10%, Francoforte +0,31%, Londra +0,16%.

L’esito del primo round delle amministrative, però, mette sotto osservazione le società municipalizzate, in particolare per i rinnovi dei consigli comunali a Roma e Milano che andranno al ballottaggio fra due settimane. Soprattutto a Roma, a scuotere le acque è il chiaro vantaggio con cui la grillina Virginia Raggi si presenterà al secondo turno.

La situazione più delicata, secondo gli analisti, sarebbe proprio quella di Acea, che cede il 2,55%, con volumi ben sotto la media. A spaventare i mercati la possibilità che la Raggi cambi i vertici della società, incluso l’ad Alberto Irace e imponga una cambio di direzione al piano industriale sin qui delineato dal management.

Da tenere d’occhio anche la situazione di A2A, in attesa di capire chi tra Giuseppe Sala e Stefano Parisi sarà il nuovo sindaco di Milano. Secondo entrambi la quota del 25% più 1 azione dell’azienda sarebbe cedibile: al momento A2A guadagna lo 0,72%. L’incertezza penalizza invece le municipalizzate di Bologna e Torino: Hera -0,15%, Iren -0,73%

Riflettori puntati, poi, sul titolo Banco Popolare che, nel primo giorno dell’aumento di capitale, ha viaggiato in altalena. Dopo un’apertura da -2%, il titolo dell’istituto ha guadagnato terreno fino a +5%, attestandosi su un rialzo intorno al +1,85%. Bene anche Bpm, in attesa della fusione proprio con Banco Popolare, +2,03%.

Tra i bancari, male Ubi -2,26% e Intesa Sanpaolo -1,18%. In calo anche Yoox -1,65%, Salvatore Ferragamo -1,30% e Leonardo-Finmeccanica -1,38%.

Tra i titoli in rialzo, spicca Cnh Industrial +3,69% dopo la promozione di Goldman Sachs, che ha rialzato il giudizio a “Buy”, da “Neutral”, fissando il target price a 8,3 euro. Bene anche alcuni petroliferi, con il prezzo del barile che risale verso i 50 dollari: Eni +0,7%, Tenaris +2,77%. In rialzo anche Buzzi Unicem, +1,19%.

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