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Quota 102 e non solo: governo al lavoro sulle pensioni

Uno dei problemi più complessi da risolvere con la manovra 2022 è il superamento di Quota 100 per la pensione anticipata: un’ipotesi è Quota 102, ma sul tavolo c’è anche una proposta dell’Inps

Quota 102 e non solo: governo al lavoro sulle pensioni

Nel governo si inizia a parlare di Quota 102, un meccanismo che permetterebbe di andare in pensione anticipata quando la somma di età anagrafica e anzianità contributiva dà appunto 102. L’ipotesi è circolata in vista dell’arrivo oggi in Consiglio dei ministri del Documento programmatico di bilancio, che contiene l’ossatura della manovra e deve essere inviato in tempi rapidi alla Commissione europea. Improbabile che sul tavolo del Cdm arrivi anche il testo vero e proprio della legge di bilancio, che dovrebbe essere esaminato nei prossimi giorni.

Quota 102 potrebbe essere un compromesso per risolvere uno dei problemi più sensibili sotto il profilo politico, ossia il superamento di Quota 100, che permette di andare in pensione anticipata con almeno 62 anni di età e 38 di contributi. La misura voluta tre anni fa dalla Lega arriverà a scadenza il 31 dicembre di quest’anno e non sarà rinnovata. Le ragioni principali sono due: primo, Bruxelles e l’Ocse ne chiedono da tempo la cancellazione per ragioni finanziarie; secondo, gli italiani hanno usato questo canale d’uscita molto meno del previsto (appena 380mila persone contro il milione stimato nel 2019), perché, nel caso di anticipo massimo, comporta un significativo taglio dell’assegno.

Ora, nessun partito vuole esporsi all’accusa di aver semplicemente ripristinato la legge Fornero (che, al di là della propaganda, non è mai stata abolita e da dieci anni continua a determinare il pensionamento di quasi tutti gli italiani). Perciò il governo deve inventare un nuovo meccanismo che aumenti la flessibilità in uscita, sia appetibile per chi vuole andare in pensione anticipata e allo stesso tempo risulti accettabile a Bruxelles.

Quota 102 è appunto una delle ipotesi sul tavolo dei tecnici, ma non sembra piacere alla Lega, che vuole allentare ancora di più i vincoli, né al centrosinistra, che invece punta a una soluzione più selettiva a sostegno delle donne e di chi svolge lavori usuranti. Poi c’è Italia viva, che chiede di risparmiare sulle pensioni per investire maggiori risorse sul taglio delle tasse.

NON SOLO QUOTA 102: LA PROPOSTA DEL PRESIDENTE DELL’INPS

Un’altra strada possibile è quella indicata dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che nei giorni scorsi ha presentato una proposta per il superamento di Quota 100 in commissione Lavoro alla Camera. Il sistema è abbastanza complesso, per cui lo riassumiamo con uno schema:

Per andare in pensione anticipata bisogna rispettare questi requisiti:

  • Età anagrafica di 63 o 64 anni.
  • Almeno 20 anni di contributi.
  • Pensione mista, ossia calcolata in parte con il sistema contributivo (si prende quanto si versa) e in parte con il sistema retributivo (l’importo è legato agli ultimi stipendi).
  • Futura pensione pari ad almeno 1,2 volte l’assegno sociale (620 euro).

Tuttavia, la pensione si incassa in due tappe:

  • subito la parte contributiva;
  • il resto (cioè anche la parte retributiva) solo una volta compiuti 67 anni.

E bisogna rispettare dei vincoli:

  • prima di compiere 67 anni si può integrare la pensione “solo parzialmente” con un reddito da lavoro;
  • la pensione non si può cumulare con Reddito di cittadinanza, Ape Sociale o altri sussidi.

Secondo Tridico, in questo modo sarebbe possibile mandare in pensione anticipata 200 mila persone per 2,5 miliardi di euro. Ma per lo Stato si tratterebbe di un investimento: col passare del tempo, infatti, l’operazione diventerebbe fonte di risparmi, visto che le persone interessate prenderebbero una pensione inferiore a quella cui avrebbero avuto diritto se avessero continuato a lavorare fino a 67 anni (come previsto dalla Fornero).   

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