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Quirinale, Renzi: “Annunceremo il candidato Pd il 28 gennaio”

Il capo dello Stato si elegge “insieme a tutti”, ma “non sono accettabili veti, nemmeno fra di noi”, ha detto il Premier-segretario durante la Direzione del Partito.

Quirinale, Renzi: “Annunceremo il candidato Pd il 28 gennaio”

Il nome proposto dal Pd come successore di Giorgio Napolitano al Quirinale sarà formalizzato il giorno prima della prima votazione, ossia il 28 gennaio. Questa la proposta lanciata oggi dal premier e segretario Matteo Renzi, intervenuto alla direzione nazionale del Partito.

“Si voterà giovedì 29 alle ore 15 – ha ricordato Renzi – e io credo sia opportuno che questa Direzione si ritenga convocata in modo permanente, per fare in modo che in qualsiasi momento i capigruppo, il segretario e la delegazione del Pd possa essere ospite dei gruppi per approfondire, discutere, dialogare in qualsiasi momento, salvo poi immaginare che nelle 24 ore precedenti al primo voto dovremo arrivare a formalizzare la proposta Pd riunendo i gruppi e i grandi elettori”.

Questo appuntamento dovrà essere “preceduto da un giro di incontri con gli altri parti partiti”, ha aggiunto Renzi, secondo il quale la delegazione Dem sarà composta da “segretario, due capigruppo, vicesegretari e presidente”.

“Sarà importante per noi partire da un dato di fatto… L’altra volta non è andata bene, una forzatura innanzitutto nei confronti di Napolitano. Oggi il Pd – ha continuato il segretario – è chiamato a una responsabilità rispetto alla quale o noi siamo in condizioni di fare quello che è necessario o noi saremmo quelli che saranno additati come i colpevoli, giustamente”.

Il capo dello Stato si elegge “insieme a tutti”, ma “non sono accettabili veti – ha concluso Renzi –.I nostri alleati di governo saranno assieme a noi in questa sfida e saranno le prime persone con le quali avremo modo di colloquiare. Niente ironie o demagogie, il presidente della Repubblica si fa cercando di coinvolgere tutti. E se qualcuno si chiama fuori, faremo senza di lui, nessuno ha diritto di mettere veti, nemmeno tra di noi. Abbiamo bisogno non di scegliere il nostro giocatore ma l’arbitro di tutti, la solidità istituzionale sarà un elemento di assoluto rilievo”.

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