Condividi

Quirinale, centrodestra forza su Casellati: oggi due votazioni

Il centrodestra decide di “contarsi” e di provare a spaccare il centrosinistra votando per l’attuale presidente del Senato – Letta: “Non so se ho fatto bene a fidarmi” – Nel pomeriggio la probabile sesta votazione

Quirinale, centrodestra forza su Casellati: oggi due votazioni

Alla quinta votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica arriva la svolta. Il centrodestra ha deciso di votare l’attuale presidente del Senato, Elisabetta Casellati

Al voto su Casellati

La candidatura di Casellati rappresenta una forzatura che ha un doppio scopo: da un lato “contare” i voti della coalizione e vedere se i 457 grandi elettori del centrodestra riescono a restare compatti, dall’altro tentare il “colpaccio”, sperando che il centrosinistra si spacchi. L’attenzione è rivolta soprattutto al Movimento 5 Stelle, sul quale il leader Giuseppe Conte non ha il completo controllo e che anzi da tempo è diviso in fazioni in netto contrasto l’una con l’altra. Se gli esponenti del Movimento più orientati a destra decidessero di votare Casellati, la partita quirinalizia potrebbe chiudersi già alla quinta votazione, anche se le possibilità di racimolare i 48 voti necessari raggiungere la maggioranza assoluta di 505 Grandi Elettori sembrano remote. Da vedere soprattutto cosa farà l’enorme gruppo Misto presente in Parlamento, che dati i numeri in suo possesso potrebbe diventare il vero ago della bilancia.

Sulla presidente del Senato Casellati “il centrodestra deve dare prova di compattezza. Bene che si verifichino i numeri in aula. È una cosa che chiediamo da tempo”, ha detto Giorgia Meloni, uscendo dal vertice di centrodestra. “Sono contenta – ha detto la leader di Fdi – che il centrodestra si stia muovendo comunque insieme. Finora abbiamo dato prova di compattezza noi. Dall’altra parte parlano di noi ma non si è capito quale proposta abbiano e se siano d’accordo tra loro su qualcosa”. Secondo Meloni l’andamento della situazione conferma che la soluzione sono le “elezioni anticipate e l’elezione diretta del Capo dello Stato”

La reazione del centrosinistra

Quale sia la posizione del Pd sulla candidatura di Elisabetta Casellati è noto da giorni. “Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto”, aveva detto il segretario del Pd, Enrico Letta. Una tesi sostenuta anche dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi e confermata oggi da molti esponenti del centrosinistra, secondo cui l’elezione di Casellati alla Presidenza della Repubblica metterebbe seriamente a rischio la tenuta della maggioranza e la stessa sopravvivenza del Governo guidato da Mario Draghi.

“Mi sto chiedendo sinceramente se ho fatto bene a fidarmi, siamo stati portati in giro per tre giorni”, ha detto stamattina Enrico Letta “Abbiamo sempre lavorato per l’unità. L’impressione è che abbiano tentato di dividerci, con idee fantasiose con l’obiettivo di dividere e non di trovare una soluzione per il Paese”, ha aggiunto il segretario del Pd.

Cosa farà oggi il centrosinistra? L’intenzione sembra essere quella di rispondere alla seconda chiama per poi astenersi dalla votazione. Italia Viva invece non parteciperà al voto. 

La seconda votazione

L’altra grande novità di oggi riguarda la doppia chiama. Nel caso (probabile) in cui non si riuscisse ad eleggere il nuovo Presidente della Repubblica nel corso della quinta votazione, la sesta si svolgerà nel pomeriggio, a partire dalle 17. Lo hanno deciso i capigruppo. Le eventuali votazioni di domani si terranno alle 9.30 ed alle 16.30. 

Sullo sfondo rimangono gli altri candidati. I nomi del premier Mario Draghi, della numero uno dell’intelligence italiana Elisabetta Belloni e della parlamentare di lungo corso Pier Ferdinando Casini circolano ormai da giorni. La possibile ascesa al Colle del presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini, paventata nella serata di ieri, sembra molto difficile considerando il veto posto dal Pd. Sullo sfondo anche le figure di Giampiero Massolo, Sabino Cassese e Luciano Violante. Da tenere in considerazione, nonostante i ripetuti rifiuti, anche la possibilità di un secondo mandato per il Presidente uscente Sergio Mattarella, dopo la pioggia di voti ricevuti alla quarta votazione.  

“Non escludo l’ipotesi che possa esservi anche un Mattarella bis – ha confermato stamattina Matteo Renzi su Radio Leopolda -, sarebbe una forzatura nei confronti di Mattarella e oltremodo scorretto ma al venerdì mattina o la vicenda si risolve nelle prossime ore o questa ipotesi è in campo con tutta la sua forza”.

Commenta