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QUIRINALE – Amato, Mattarella e Padoan in pole position: oggi incontro tra Renzi e Berlusconi

Secondo il “Corriere della Sera” sono tre i nomi dei candidati per la Presidenza della Repubblica: Amato, Mattarella e Padoan – I pro e i contro – Oggi l’incontro tra Renzi e Berlusconi in vista dell’avvio delle votazioni – La candidatura di un politico sembra prevalere su quella di un tecnico, ma i giochi sono tutti aperti.

QUIRINALE – Amato, Mattarella e Padoan in pole position: oggi incontro tra Renzi e Berlusconi

La battaglia per il Quirinale entra nel vivo ma i giochi sono ancora tutti aperti, anche se dal Palazzo sembra uscire da ieri una maggior propensione per una candidatura politica anziché tecnica.

Secondo il “Corriere della Sera” i candidati in pole position sono tre: l’ex premier e attuale giudice costituzionale Giuliano Amato, l’ex ministro e attuale giudice costituzionale Sergio Mattarella e l’attuale titolare del Tesoro, Pier Carlo Padoan.

Per tutti e tre ci sono pro e contro, pur essendo il loro un profilo istituzionale di grande livello.

Amato è probabilmente il candidato che più piacerebbe a Giorgio Napolitano ed è sostenuto sia da Berlusconi che da Bersani e D’Alema forse illudendosi che possa frenare l’autonomia di Matteo Renzi il quale, pur manifestando grande stima per Amato, ha già fatto capire che il modo in cui è nata la candidatura non gli piace proprio perché appare un po’ conflittuale con Palazzo Chigi.

Un profilo meno politicamente spiccato ma di alto livello istituzionale è quello di Sergio Mattarella, fine giurista e politico vicino alla sinistra dc, che piace a quasi tutto il Pd e al centro cattolico ma un po’ meno a Silvio Berlusconi per l’opposizione a sua volta manifestata contro la legge Mammì sulle tv.

Infine c’è Pier Carlo Padoan, che forse è il candidato che Renzi preferirebbe anche perché gli permetterebbe di dar vita a un rimpasto di governo e a un cambio della guardia al Tesoro. La propensione per una scelta politica sembra però svantaggiare Padoan, a cui difficilmente la sinistra Pd potrebbe dire di no, visto che è stato il chief economist di Palazzo Chigi sotto la presidenza D’Alema.

Ma i giochi sono più aperti che mai e oggi se ne parlerà anche nel nuovo incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi in vista dell’avvio delle votazioni per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.

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