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Borse ko: Piazza Affari è la peggiore (-5,1%), tracollo delle banche bersagliate dalla speculazione. Spread alle stelle

Un venerdì nero a Piazza Affari dove il tracollo delle banche manda il Ftse Mib ai minimi da tre mesi. Il rendimento del Btp decennale si porta oltre il 3,1%. In rosso anche Wall Street

Borse ko: Piazza Affari è la peggiore (-5,1%), tracollo delle banche bersagliate dalla speculazione. Spread alle stelle

Seduta da brividi per le Borse europee, soprattutto per Piazza Affari che perde quasi il doppio degli altri listini (-5,17%), all’indomani degli annunci della Bce sulla fine degli acquisti e sul rialzo dei tassi, a partire dal mese di luglio. 

Bankitalia e Bundesbank rivedono inoltre al ribasso le previsioni di crescita per Italia e Germania, mentre stimano un’inflazione crescente.

All’origine del terremoto finanziario, che sta colpendo anche Wall Street (negativa in avvio), c’è proprio l’inflazione, un drago assai difficile da domare, come dimostra il balzo dei prezzi al consumo nel mese di maggio negli Usa (+8,6%), sostenuto dalla corsa del prezzo della benzina. Il dato, uscito oggi, è superiore alle attese ed è il più alto da 41 anni, nonostante la Fed abbia già avviato il suo percorso di normalizzazione della politica monetaria. L’inflazione corre sempre di più, mentre si sperava che avesse raggiunto il picco, e questo potrebbe indurre la banca centrale Usa, che si riunirà la settimana prossima, a muoversi più rapidamente e in maniera più aggressiva di quanto stimato fin qui. Nella previsione che ciò possa accadere il dollaro si rafforza e l’euro arretra: la moneta unica scambia con il biglietto verde in area 1,05, in ribasso dell’1% circa. 

Il dato sull’inflazione Usa pesa poi sui T-Bond: il rendimento del titolo a due anni sale oltre il 2,9%; il decennale si porta oltre +3,1%.

A sostenere i prezzi contribuiscono infine i problemi nelle catene di approvvigionamento, che potrebbero aggravarsi con il ritorno di restrizioni anti Covid a Pechino e Shanghai, che inducono anche timori per la domanda e la crescita della seconda economia mondiale.

Le notizie provenienti dalla Cina frenano  il petrolio, che si avvia comunque a chiudere una settimana in progresso. Il Brent tratta al momento in ribasso dell’1% circa a 121,8 dollari al barile.

Europa in profondo rosso e spread in rialzo  

In un quadro in cui rifinanziare il debito diventerà assai più caro, Piazza Affari è la peggiore d’Europa e arretra fino a 22.547 punti base. 

Le banche sono state travolte da un’ondata di vendite, a causa dell’impennata dello spread, che è salito fino a 230 punti base, per poi abbassarsi leggermente. Al traguardo il differenziale di rendimento tra Btp 10 anni e Bund di pari durata è 225 punti base (+3,9%), con tassi a +3,74% per il titolo italiano e +1,49% per il titolo tedesco. All’origine ci sarebbe anche la delusione degli investitori per l’atteso scudo anti spread su cui Lagarde è stata ieri molto vaga.

Tornando all’azionario, nel resto d’Europa Madrid perde il 3,68%, Francoforte -3,05%, Parigi -2,7%, Amsterdam -2,52%. Fuori dalla zona euro: Londra -2,17%; Zurigo -2,4%. In particolare Credit Suisse cede il 5,72%, appesantito dal fatto che la banca americana “State Street” ha smentito di essere interessata all’acquisizione del numero due del settore bancario elvetico.

Tutte negative le blue chip di Piazza Affari

Sono tutte negative le blue chip di Piazza Affari e l’elenco parte da Bper, dopo la presentazione del piano industriale che evidentemente non ha fatto breccia negli investitori, nonostante target di redditività e remunerazioni in linea o superiori alle attese. La banca modenese, che era cresciuta molto negli ultimi tempi, perde il 12,92% e in scia arretra l’azionista Unipol -8,2%.

Il gravame è a due cifre anche per Banco Bpm, -12,05%, mentre Unicredit cede il 9,1% e Intesa il 7,38%.

Il risparmio gestito resta sotto scacco: Finecobank -9,47%, Azimut -9,08%, Banca Generali -8,3%.  Tra i titoli petroliferi s’inabissa Saipem, -7,97%.

Le perdite sono pesanti anche per il settore automotive, a partire da Iveco -7,35%. Ferrari limita i danni all’1,61%. Secondo indiscrezioni riferite da Bloomberg il cavallino rampante sta pianificando di aumentare notevolmente le dimensioni della fabbrica a Maranello come parte della strategia di elettrificazione. Il progetto di espansione prevederebbe una nuova linea produttiva, la terza, per le auto ibride ed elettriche e un nuovo centro di ricerca e sviluppo anche dedicato alle batterie.

Bankitalia: la crescita rallenta e l’inflazione sale

La Banca d’Italia rivede al ribasso le previsioni economiche per il triennio 2022-2024, con un’inflazione crescente.

Quest’anno la stima per il pil passa al +2,6%, da +3,8% ipotizzato a gennaio, mentre l’inflazione sale al 6,2% (da 3,5%). Nel 2023 la stima è +2,7% (da +1,6%) e si “normalizza” al 2% solo nel 2024 (da +1,7%).

Lo scenario prevede che le tensioni legate alla guerra – che si ipotizza resti confinata ai territori attualmente coinvolti – si protraggano per tutto l’anno continuando a sostenere i prezzi delle materie prime, mantenendo elevata l’incertezza e rallentando il commercio internazionale. Per il 2023 Bankitalia vede la crescita scendere a 1,6% da 2,5% ipotizzato in gennaio e per il 2024 la stima è di 1,8% dal precedente 1,7%.

Anche la Bundesbank ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per la Germania: +1,9% quest’anno, con un’inflazione che dovrebbe salire al 7,2%.

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