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PROMETEIA – La crisi colpisce i consumi, gli italiani cercano le offerte online

Quest’anno la spesa delle famiglie si ridurrà del 2,8% mentre i redditi reali continueranno ad assottigliarsi – E’ alta la discriminazione per età: giovani e immigrati i più svantaggiati – I costi fissi per la casa (bollette, affitti) continueranno a pesare sul bilancio mensile, ma gli italiani non rinunciano agli sfizi e si lanciano negli acquisti in rete.

PROMETEIA – La crisi colpisce i consumi, gli italiani cercano le offerte online

Altro che finita, la crisi ha raggiunto il suo apice e i consumatori italiani lo sanno bene. Nel 2012 si registrerà il quinto anno consecutivo di erosione del reddito disponibile reale con un conseguente calo della spesa per consumi del 2,8%. In questo modo si toccano livelli inferiori del 2007 dovuti principalmente alle “aspettative decrescenti”, ovvero a un calo sostenuto dei principali indicatori di fiducia delle famiglie italiane. Lo rivela l’ultima indagine sui consumi del centro studi Prometeia. 

NON E’ UN PAESE PER GIOVANI… – Le persone tra i 50 e i 64 anni sono i meno fiduciose sulla condizione presente, mentre i più giovani, in particolare gli under 29, rivela il maggiore pessimismo rispetto alle prospettive future. E, a giudicare dai dati di Prometeia, non hanno tutti i torti. Tra il 2006 e il 2010 le disparità tra generazioni sono andate aumentando notevolmente: i redditi degli individui di età inferiore ai 55 anni sono diminuiti, mentre sono aumentati quelli dei più anziani, raggiungendo un divario del 26% nel 2010. Rispetto al 2008, a eccezione dei pensionati, l’unica categoria ad aver aumentato il proprio reddito reale è stata quella dei dirigenti-direttivi, rappresentata per oltre il 50% da lavoratori di oltre 45 anni.

…NE’ PER IMMIGRATI – Dal 2001 al 2009 è quasi triplicato il numero di stranieri residenti in Italia (dal 2,3% al 6,3%) che ha in parte compensato il saldo naturale della popolazione ormai in terreno negativo. Soprattutto è aumentata di oltre un terzo la presenza dei minori di origine straniera e delle seconde generazioni. Ma l’aumento della diversità sociale non è stato accompagnato da una maggiore mobilità sociale per gli stessi e, nonostante il maggiore tasso di partecipazione lavorativa, i redditi degli immigrati rimangono inferiori rispetto alla media nazionale.

FAMIGLIE MONOPARENTALI E SINGLE – L’aumento del numero di nuclei monocomponenti (single, separati, vedovi, divorziati) si traduce in uno slittamento verso nuove tendenze di consumi maggiormente correlate alla sfera dell’affermazione individuale: dagli appartamenti più piccoli e funzionali, alle confezioni alimentari più ridotte e maggiormente pronte all’uso, fino a prodotti per la cura della casa più economici e all’entertainment. Cresce anche il numero di monogenitori, in particolare nel segmento degli under 35: nel 2010 rappresentano oltre l’8% del totale. Inoltre sempre meno coppie decidono di fare figli: solo il 37% dell’insieme complessivo.  

DONNE – Almeno nel segno del genere una buona notizia. Nel 2011 le donne hanno superato gli uomini nella detenzione di titoli di istruzione superiore con una percentuale sul totale dei laureati rispettivamente del 54%. Tuttavia permane un forte differenziale di genere nei livelli di istruzione inferiore (più del 50% della popolazione femminile non supera la licenza media). Tuttavia, secondo Prometeia,  “la crescita del numero di donne laureate, il maggiore tasso di partecipazione al lavoro e la graduale modernizzazione degli stili di vita e la maternità tardiva identificano nella popolazione femminile attiva uno dei maggiori propulsori dei consumi nel corso dei prossimi anni, soprattutto nella fascia più giovane non coniugata”. 

CRISI e AFFARI ONLINE – La crisi ha stimolato l’invettiva di molti italiani che si stanno muovendo alla ricerca di opportunità di acquisto più convenienti. Se da una parte aumentano gli acquisti presso discount e outlet, anche l’acquisto online ha sperimentato una notevole crescita: la percentuale di individui che utilizzano questa modalità di acquisto è raddoppiata dal 2005 e, nel 2011 si attesta al 26%. Nello stesso anno, il fatturato di vendite sulla rete è stato di 19 miliardi di euro. I settori più gettonati sono il tempo libero, principalmente nel segmento del gambling, e il turismo. L’e-commerce ha avuto una crescita dinamica anche nell’elettronica, nell’abbigliamento e nell’editoria. Infatti, in modo trasversale per tutte le fasce d’età, cresce la lettura di giornali e riviste sul Web. Secondo l’analisi di Prometeia, lo sviluppo dell’e-commerce sarà alimentato dall’espansione della “mobile way” al mercato: lo smartphone è sempre più protagonista all’interno del processo di acquisto, agevolato dal prossimo inserimento sul mercato delle smart cards, carte di credito incorporate alla sim del cellulare.

INTERNET e SOCIAL NETWORK – Per quanto riguarda la penetrazione di internet sul territorio, la Connectivity Scorecard posiziona l’Italia in ventiduesima posizione, alle spalle del Portogallo. A penalizzare il Paese sono la debolezza infrastrutturale e l’ancora limitato utilizzo da parte della popolazione di servizi pubblici e privati sulla rete. Tuttavia l’incremento della percentuale di popolazione che utilizza il Web in Italia è stato notevole: dal 25% di inizio anni duemila al 46% nel 2010. A far sperare in una riduzione del gap con gli altri Paesi europei è, secondo Prometeia, “la pervasiva diffusione che sta interessando tablet e smartphone” – nel 2011 in Italia rispettivamente in 1 e 21 milioni di unità (fonti Ipsos, Nielsen 2011) –  che sta sviluppando un processo di digitalizzazione culturale. L’utilizzo di dispositivi mobili è molto diffuso anche nelle fasce meno giovani, con un tasso di penetrazione pari all’89.5% sulla popolazione complessiva. Per non parlare dell’elevata partecipazione ai social network: l’Italia è l’undicesimo paese al mondo per diffusione di Facebook nel 2011. 

BENI ALIMENTARI – A fronte della crescente debolezza del reddito disponibile e dell’incremento della pressione inflazionistica è emersa una spiccata tendenza alla sobrietà dei consumi. In campo alimentare il taglio degli sprechi è stato notevole: l’attenzione alla qualità rimane prioritaria ma è incrementato il ricorso alle iniziative promozionali e ai prodotti a marchio del distributore. Inoltre va rilevata una crescente attenzione verso la sfera del salutismo e la ricerca di prodotti time saving con uno spostamento dei consumi dall’area del fresco a quella del confezionato, e dai beni tradizionali a quelli evoluti in termini qualitativi e di contenuto di servizio, quali i biologici, i surgelati e i precotti. Anche altri segmenti (i cibi etnici, alimenti specifici per intolleranze) potranno mostrare un buon andamento nell’arco di previsione.

SPESE FISSE PER L’ABITAZIONE – Questa voce corrisponde a quasi un terzo del paniere di consumo non alimentare delle famiglie italiane. Prometeia stima che l’onerosità dei consumi obbligati crescerà ulteriormente nei prossimi anni – anche in relazione alle prescrizioni delle manovre fiscali – continuando a drenare risorse economiche a scapito di consumi maggiormente desiderabili.


Allegati: Prometeia_I consumi degli italiani oltre la crisi.pdf

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