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Profumo (Leonardo): “Da Conte 2 ci aspettiamo sostegno all’export”

Al Forum Ambrosetti di Cernobbio l’Ad di Leonardo ha espresso fiducia nella nuova commissione europea e nel nuovo governo italiano, ma non ha nascosto i suoi timori sul rallentamento tedesco e sull’hard Brexit.

Profumo (Leonardo): “Da Conte 2 ci aspettiamo sostegno all’export”

“Siamo un’azienda a forte proiezione internazionale, realizziamo l’85% del nostro fatturato – tra export e produzione – fuori dall’Italia, e dunque dal nuovo Governo ci aspettiamo soprattutto che prosegua a sostenere le nostre esportazioni”. Queste le parole, nel corso del Forum Ambrosetti di Cernobbio, dell’amministratore delegato di Leonardo Alessandro Profumo, che ha in particolare auspicato che il nuovo esecutivo giallo-rosso completi la normativa per portare vanti gli accordi G2G, cioè government-to-government e facilitare dunque il posizionamento di un’azienda strategica come Leonardo nel mercato internazionale della difesa.

Per quanto riguarda invece la nuova commissione europea, anche su quel fronte Profumo ha espresso ottimismo: “La presidente della commissione Ursula Von Der Leyen è stata proprio ministro della Difesa tedesco, e ha sempre lavorato per un programma unitario continentale. Del resto il Fondo per la Difesa per il prossimo quinquennio ha cifre importanti, intorno ai 13 miliardi di euro”. Idem vale per la Difesa Usa, altro mercato importante per Leonardo, dove il budget è ai massimi storici in tempi di pace, persino superiore ai livello già molto alti raggiunti nell’era Reagan.

Non mancano però le preoccupazioni, come ha sottolineato lo stesso Ad in occasione di un press point a Villa d’Este a Cernobbio: “La Germania rallenta e per noi è rilevante come mercato di sbocco. Inoltre su Brexit non abbiamo rilevato nelle nostre analisi un impatto negativo sui conti finanziari, ma tuttavia in caso di hard Brexit ci sarebbero due motivi di apprensione: il fatto che il Regno Unito (dove Leonardo esporta ma soprattutto produce, ndr), di conseguenza, uscirebbe dal programma della Difesa comunitaria, e le risorse umane. Circa due terzi del nostro personale formato in materie tecnologiche non è di nazionalità britannica, e una uscita dell’Uk senza accordo con Bruxelles metterebbe a rischio parte dell’organico”.

Leonardo in ogni caso viaggia spedita verso i propri traguardi: sia nel 2018 che nei primi mesi del 2019 l’avanzamento del piano strategico presentato a gennaio 2018 prosegue a gonfie vele, in anticipo sugli obiettivi, e la Borsa premia: “Il titolo era sceso in precedenza – ha ammesso Profumo – ma credo che la risalita sia legata alla fiducia dei mercati nei confronti del nostro piano. Per il 2019 abbiamo anche confermato la guidance”. Infine, sul tema in discussione al meeting di Cernobbio, e cioè il futuro dell’economia italiana ed europea, l’Ad di Leonardo ha una ricetta molto chiara: “La priorità assoluta, per l’Italia, è tornare a crescere. E poi redistribuire in maniera più equa la ricchezza. E’ da ormai quasi vent’anni che ripeto che un’azienda non deve generare profitti, ma valore. E dunque essere sostenibile e socialmente legittimata”.

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