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Primarie Pd, la ricetta di Renzi: futuro, Europa e merito

Il sindaco di Firenze cerca voti anche nel campo del Pdl e dice che aiuterà comunque il vincitore delle primarie – Intanto se la prende con la generazione del sessantotto – Per Bersani vincere non sarà facile.

Primarie Pd, la ricetta di Renzi: futuro, Europa e merito

Non ci sono grandi novità nel discorso con il quale Matteo Renzi ha aperto la sua corsa di candidato premier del Centro-sinistra. Un po’ tutto come previsto. Il sindaco di Firenze ha messo in chiaro che lui i voti li cercherà anche nel campo del Pdl, rivolgendosi a coloro che sono rimasti delusi dalle mancate promesse del premier. Il che va benissimo se si parla di elezioni politiche generali, un po’ meno se si tratta di primarie. Perchè in questo caso diventerebbe legittimo il sospetto di cercare un aiutino tra quelli che dovrebbero essere gli avversari politici. Naturalmente il problema andrà risolto delimitando il perimetro delle consultazioni interne alla coalizione con opportune regole.

Per il resto Renzi ha parlato, quasi ossessivamente, di rottamazione e di cambiamento, riferendosi più che ai contenuti alle persone, al gruppo dirigente del Centro-sinistra e se l’è presa con la generazione che ha avutoi come punto di riferimento il sessantotto, concludendo che “non sono loro la meglio gioventù”. Quanto ai contenuti tre parole chiave: futuro, Europa, merito. Che un candidato che punta tutto su ricambio e rottamazione evochi soprattutto il futuro e le nuove generazioni è alquanto scontato. Migliore la parte del discorso sull’Europa, sulla quale però non si riscontrano particolari novità rispetto all’impostazione di  Bersani e del Pd in generale. Quanto al merito, francamente, non si è andati al di là di nobili dichiarazioni di intenti. Niente a che vedere con il discorso di Caludio Martelli a una conferenza programmatica socialista, dedicato al merito e al bisogno. Infine Renzi ha spiegato che lui ha intenzione di vincere, ma se perderà aiuterà il vincitore delle primarie. Insomma, nonostante un certo furore giovanilista, per ora resta ancorato al campo del Pd.

Resta il fatto che il sindaco di Firenze sarà certamente un avversario difficile per Bersani che dovrà fare i conti anche con altri: da Vendola a Tabacci, e alla new entry Laura Puppato, già sindaco di Montebelluna, e autentica outsider (lei dice “anima bella”) della competizione. Non sono escluse altre candidature, compresa quella di Rosy Bindi. E nel Pd comincia afarsi strada anche l’ipotesi di svolgere le primarie con il doppio turno.

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