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Prelios, l’indagine “C’è un futuro per i nostri nipoti?”: che Italia sognano gli under 24

Meritocratica, innovatrice e internazionale: questa è l’Italia che sognano gli under 24 – Lo dice l’indagine sulla percezione che i giovani hanno del proprio futuro e dell’Italia, elaborata in esclusiva per Prelios Sgr e presentata a Palazzo Pallavicini Rospigliosi in occasione dell’incontro “C’è un futuro in Italia per i nostri nipoti?”.

Prelios, l’indagine “C’è un futuro per i nostri nipoti?”: che Italia sognano gli under 24

Meritocratica, innovatrice e internazionale: questa è l’Italia che sognano gli under 24. Lo dice l’indagine sulla percezione che i giovani hanno del proprio futuro e dell’Italia, elaborata in esclusiva per Prelios Sgr e presentata a Palazzo Pallavicini Rospigliosi in occasione dell’incontro “C’è un futuro in Italia per i nostri nipoti?”.

Oltre il 75% degli under 24 spera in un’Italia innovatrice prima di tutto, ma anche rispettosa dell’ambiente (68%), internazionale, intraprendente. Il 73% degli intervistati vuole un’Italia più meritocratica, il 63% lungimirante politicamente e all’interno di una visione europeista.

Eppure hanno un’idea molto precisa di come vorrebbero il proprio paese: il 43% auspica un’Italia multietnica, una società dove la propensione all’apertura e alla contaminazione con altri contesti e popolazioni sia più elevata. Ma anche un’identità del futuro che affonda le radici nella tradizione, negli aspetti più vocazionali del paese.

Osservando gli under 24 dal punto di vista dei consumi e della propensione al risparmio emerge che questa è l’unica generazione cui per ora è mancata la possibilità di migliorare la propria condizione economica. Più della metà degli intervistati dichiara che la propria situazione economica sia peggiorata negli ultimi 5 anni.

Confrontando questi dati con gli scenari elaborati da itinerari previdenziali la prospettiva è ancora più allarmante.Per tutti i giovani che hanno iniziato a lavorare dal 1 gennaio 1996, l’integrazione al minimo non ci sarà più e non ci saranno neppure le maggiorazioni sociali delle pensioni. Chi non avrà versato a sufficienza dovrà lavorare anche in età avanzata.

I giovani faticano quindi ad accantonare risparmi e la ricerca sociologica li descrive come delle formichine, a differenza dei più anziani che si sentono deprivati o erosi in quanto, avendo conosciuto maggiore ricchezza, sentono oggi maggiore la diminuzione del proprio potere d’acquisto. Le formichine pensano, nonostante tutto, che il proprio reddito sia ancora sufficiente a far fronte alle necessità correnti (60,2%), ma modificano i loro stili di consumo.

Spendono di meno e fanno attenzione al risparmio. Sono più sobri e meno edonisti dei padri e dei nonni, scelgono la qualità con un occhio ai costi. I giovani tendono a essere giudici molto più severi verso se stessi di quanto non facciano le generazioni più adulte: nonostante tutto questo, la maggior parte si considera ancora una risorsa una forza innovatrice per il paese.

Sergio Iasi, amministratore delegato di Prelios, ha detto che “con il ciclo di incontri inaugurato oggi, Prelios intende affermare l’impegno a guardare il futuro con spirito propositivo, dopo aver affrontato la peggiore crisi economica di settore dal dopoguerra, ed esserci lasciati il peggio alle spalle. Lo facciamo insieme ai protagonisti della vita economica, sociale e politica, per dibattere sulle potenziali dinamiche di sviluppo e sulle priorità per il rilancio del nostro paese”.

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