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Powell non molla su inflazione e tassi e le Borse rimbalzano

Il Presidente della Fed conferma che si farà di tutto per arginare l’inflazione e non esclude il prossimo rialzo dei tassi ma non spaventa i mercati, tutti in rialzo – Piazza Affari guadagna lo 0,58%

Powell non molla su inflazione e tassi e le Borse rimbalzano

Il clima volatile di Wall Street, in balia del falco Powell, e le fosche previsioni dell’Oms sull’espandersi della variante Omicron in Europa, non turbano più di tanto i listini continentali che rialzano la testa e chiudono positivi dopo tre sedute consecutive in calo.

BENE PIAZZA AFFARI, AFFONDA CARIGE

Piazza Affari archivia la seduta con un rialzo dello 0,67% a 27.535 punti, trascinata da Atlantia +3,57%, Saipem +2,79%, Amplifon +2,45% e con i finanziari ben intonati a partire da Banca Generali +2,18%. Affonda però Carige (-11,25%, 0,7934 euro per azione), nel tentavo di allinearsi al prezzo (0,8 euro) della possibile Opa di Bper, dopo che il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) ha scelto la banca modenese per trattare la cessione della quota di controllo. Unipol, primo azionista di Bper, si ferma con un rialzo dello 0,66%.

Sono miste le altre banche: si apprezza Banco Bpm +1,6%; scende Unicredit -1,5%.

Nei petroliferi brilla Saipem, che si è aggiudicata 2 nuovi contratti in Australia e Guyana per un valore complessivo di 1,1 miliardi di dollari (0,97 miliardi di euro, il primo con Woodside e il secondo con Exxonmobil.

Nella moda perde Moncler, -0,4%, mentre si apprezza Cucinelli +4,22% grazie ai ricavi 2021 sopra le attese.

Bene  Pquadro +1,89%, che ha chiuso il terzo trimestre 2021, che va da ottobre a dicembre, con un fatturato consolidato a 45,7 milioni di euro, in crescita annua del 36,4%.

Sono toniche le altre piazza del Vecchio Continente come Amsterdam +1,19%, seguita da Francoforte +1,11% e Parigi +0,95%. Più arretrate Madrid +0,58% e Londra +0,62%.

POWELL: PIÙ AGGRESSIVI SUI TASSI SE NECESSARIO

L’attenzione degli investitori resta rivolta all’inflazione e alle scelte delle banche centrali per fronteggiarla. Utili indicazioni per gli Usa potranno arrivare domani e dopodomani sull’andamento nel mesi di dicembre, con il dato in uscita sui prezzi al consumo e su quelli alla produzione. 

Oggi intanto hanno parlato Jerome Powell e Christine Lagarde, pressati dai falchi delle rispettive aree.

Da un lato il numero uno della Fed si è confermato più aggressivo: ”Se l’inflazione continuerà a essere più alta delle previsioni – ha detto al Senato, in occasione della nomina al suo secondo mandato – dovremo aumentare i tassi d’interesse più volte […] Se sarà necessario un aumento più aggressivo dei tassi, la Fed lo farà”, anche se “probabilmente rimarremo in un’era di tassi d’interesse molto bassi”. Le pressioni inflattive persisteranno fino a metà anno, mentre la riduzione del bilancio della Federal Reserve potrebbe iniziare nel 2022 e il tapering si concluderà a marzo.

Più cauta Lagarde, nonostante il fiato sul collo dei banchieri tedeschi, alla cerimonia d’insediamento del nuovo presidente della Bundesbank Joachim Nagel, successore di Jens Weidmann.

“Comprendiamo che l’aumento dei prezzi è una preoccupazione per molte persone – ha detto Lagarde – e prendiamo questa preoccupazione molto sul serio. Ma le persone possono confidare che il nostro impegno per la stabilità dei prezzi è incrollabile, il che è fondamentale per il saldo ancoraggio delle aspettative di inflazione e per la fiducia nella valuta”.

Chiari i messaggi di parte teutonica: ”È probabile che il tasso di inflazione quest’anno diminuisca di nuovo – ha sottolineato Weidmann –  ma l’incertezza rimane alta sul fatto che i tassi scendano prontamente al di sotto dell’obiettivo del 2% o si rafforzino”. Perciò Eurotower dovrebbe perseguire il suo obiettivo di stabilità monetaria “senza tenere conto dei costi di finanziamento dei governi”.

Per Nagel “una cosa è chiara: se la stabilità dei prezzi lo richiede, la Bce deve agire e adeguare il suo corso di politica monetaria”.

SALE LO SPREAD

In questo contesto sale lo spread tra decennale italiano e tedesco, che tocca oggi 139 punti base (+2,7%), con il tasso del Btp a +1,32% e quello del Bund a -0,07%.

PETROLIO IN RALLY ED EURO INTONATO

Tra le materie prime corre il petrolio: Brent +3,26%, 83,51 dollari al barile; Wti +3,7%, 81,12 dollari al barile.

Bene l’oro, con o spot gold oltre quota 1808,30 dollari l’’oncia.

Sul mercato valutario l’euro è in progresso contro dollaro e il cross è attorno a 1,36.

OMS: IN BREVE METÀ DEGLI EUROPEI CON OMICRON 

Anche la pandemia resta un tema monitorato costantemente dai mercati, benché la variante Omicron, più contagiosa ma meno letale, sembri impattare in modo inferiore sull’andamento dell’economia.

I numeri però fanno impressione. Negli Usa si è toccato il nuovo record assoluto di 1,35 milioni di nuove infezioni in un giorno.

Per quanto riguarda l’Europa l’Oms avverte: nelle prossime sei-otto settimane, oltre metà della popolazione continentale potrebbe essere contagiata dalla variante Omicron. Secondo Hans Kluge, direttore europeo dell’Organizzazione mondiale della Sanità, infatti l’Europa ha riportato oltre 7 milioni di nuove infezioni da Covid-19 nella prima settimana del 2022, con un incremento più che doppio in due settimane. “Con questo andamento, l’Institute for Health Metrics and Evaluation prevede che oltre il 50% della popolazione della regione sarà infettata da Omicron nelle prossime 6-8 settimane”.

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