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Poste si rafforza in Anima e sale al 24,9%

Poste diventa così l’azionista di rifermento della holding che post fusione avrà in carico circa 145 miliardi di masse gestite.

Mentre sfuma il progetto Pioneer, Poste sceglie la strada di rafforzarsi nell’alleanza con Anima Holding nella quale, entro metà del 2017, confluirà BancoPosta Fondi Sgr. A seguito di tale operazione la società guidata da Francesco Caio aumenterà la sua quota in Anima del 14,6% portandosi al 24,9% del capitale sociale, diventando così l’azionista di rifermento della holding che post fusione avrà in carico circa 145 miliardi di masse gestite.

BancoPosta, al 30 settembre 2016, gestiva circa 75 miliardi di masse, mentre a fine 2015 l’utile netto risultava pari a circa 20 milioni. Anima, la più grande sgr indipendente italiana, possedeva in portafoglio, al 30 settembre 2016, circa 71 miliardi di masse gestite con un utile netto al 31 dicembre 2015 di circa 127 milioni. Si ricorda che l’alleanza di Poste con Anima è iniziata nel maggio 2015 con una quota del 10% di capitale e un accordo di sviluppo di fondi disegnati per offrire ai cittadini, clienti di Poste, strumenti di risparmio con un profilo di ritorno e di rischio trasparente a adeguato alle loro esigenze. I titoli di Poste ed Anima, a Piazza Affari, intorno alle 13:45, registrano performance differenti, con la società guidata da Caio in lieve flessione a – 0,34% mentre la holding milanese cede l’1,9 per cento.

Il comunicato di Poste fa seguito alla notizia che Unicredit ha concesso l’esclusiva per la trattativa per Pioneer ad Amundi. Infatti Poste e Anima facevano parte di una cordata più ampia in corsa per l’acquisto dell’asset della banca di Piazza Gae Aulenti.

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