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Poste replica all’Antritrust: “Nessun aumento su spese notifiche”

La società ha respinto le osservazioni dell’Autorità, che l’aveva accusata di aver rincarato del 40% le spese per le notifiche di atti giudiziari e multe stradali, un mercato da 360 milioni nel quale fino a due anni fa Poste operava in esclusiva.

Poste replica all’Antritrust: “Nessun aumento su spese notifiche”

Botta e risposta tra Poste Italiane e l’Antitrust. L’Autorità aveva rimproverato la società di aver, a partire dallo scorso 10 giugno, rincarato del 40% le spese per le notifiche di atti giudiziari e multe stradali, servizio che è stato liberalizzato due anni fa e che rappresenta, sempre secondo l’Antitrust, un mercato “il cui valore si aggira intorno ai 360 milioni, di cui un terzo costituito da atti giudiziari, mentre in termini di volumi di raccolta e giacenza, le violazioni del Codice della strada rappresentano l’80-85%”. “L’azienda precisa, con fermezza – ha però replicato Poste attraverso un comunicato -, che non c’è stato alcun aumento delle tariffe per i servizi di notificazione a mezzo posta”.

“In relazione alla segnalazione dell’Antitrust – prosegue la nota dell’azienda – sul processo di liberalizzazione dei servizi di notificazione a mezzo posta degli atti giudiziari e di violazioni del codice della strada, Poste Italiane sottolinea che è concessionaria per legge del Servizio Postale Universale – nel cui alveo ricade a tutti gli effetti la notifica a mezzo posta degli atti giudiziari – e che, fino all’approvazione della “legge annuale sulla concorrenza”, i servizi oggetto della segnalazione erano “riservati”, ovvero garantiti esclusivamente da Poste Italiane (a differenza di quelli “non riservati”, forniti anche dagli oltre 3000 operatori postali alternativi)”.

Poste ritiene dunque che nonostante l’abrogazione dell’esclusiva, il che consente effettivamente che le notificazioni possono essere ora fornite anche da altri operatori, queste restano “senza dubbio alcuno nell’ambito del Servizio Universale e dunque Poste Italiane è titolata e obbligata a proseguire l’attività senza necessità di conseguire una licenza “speciale”, necessaria invece per i nuovi operatori alternativi”. L’Antitrust infatti aveva osservato che dal suo punto di vista la liberalizzazione dei servizi postali di atti giudiziari e multe – prevista dalla legge sulla concorrenza del 2017 – si fosse arenata e che “Poste rimane ad oggi ancora l’operatore dominante, se non addirittura esclusivo”, di fatto.

“Poste Italiane opera legittimamente sul mercato delle notificazioni a mezzo posta degli atti giudiziari e delle multe stradali in quanto, in qualità di fornitore del servizio universale, possiede tutti i requisiti in grado di soddisfare le necessarie esigenze di ordine pubblico e sicurezza”, ha ribadito la società nella nota, respingendo ogni tipo di accusa.

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