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Pirelli: ricavi 2018 a 5,2 miliardi (+3,7%), dividendo di 0,177 euro

La posizione finanziaria netta resta negativa per 3,1 miliardi ma in miglioramento rispetto ai 4 miliardi di euro al 30 settembre 2018 – Il titolo sbanda in Borsa dopo un’indiscrezione di Bloomberg sull’intenzione di ChemChina di ridurre la propria quota

Pirelli: ricavi 2018 a 5,2 miliardi (+3,7%), dividendo di 0,177 euro

Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli ha approvato i risultati del 2018, proponendo all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,177 euro per azione, pari a un monte dividendi di 177 milioni di euro. L’esercizio evidenzia trend operativi in linea con i target grazie al modello di business focalizzato sull’High Value, il cui andamento si conferma superiore a quello di mercato.

A Piazza Affari, il titolo sbanda e, dopo una sospensione al ribasso .segna un calo del 3,8%. A zavorrare le azioni è l’indiscrezioni pubblicata stamattina da Bloomberg relativa all’intenzione di China National Chemical Corp di ridurre la propria partecipazione nel gruppo nell’ambito di una revisione della propria strategia di investimenti all’estero volta a ridurre il debito dopo l’operazione Syngenta.

Torando ai conti, l’esercizio 2018, in particolare, è stato caratterizzato da:

• la crescita organica dei ricavi, pari a +3,7%, a 5,19 miliardi grazie al rafforzamento registrato in tutte le aree geografiche sul segmento High Value, che oggi rappresenta il 63,7% dei ricavi complessivi (+6,2 punti percentuali rispetto al 57,5% del 2017). I volumi High Value hanno registrato una crescita dell’11% con un miglioramento delle quote di mercato sul Car New Premium (+14,3% i volumi di vendita Pirelli sul Car ≥ 18” rispetto a un mercato in crescita del +10%);

• il miglioramento del price/mix, pari a +6,8% nel 2018 (+6,5% il target), per effetto del crescente peso dell’alto di gamma, del progressivo miglioramento del mix di prodotto e canale e degli aumenti dei prezzi nei paesi emergenti per contrastare la volatilità dei cambi;

• la riduzione dell’esposizione sullo Standard, con una flessione dei volumi del 14% per l’accelerazione nell’uscita dai prodotti a minore calettamento e meno profittevoli in un contesto di generale rallentamento del mercato Standard;

• l’accelerazione del programma di efficienze a partire dal terzo trimestre (70 milioni di euro nell’intero 2018, 1,3% dei ricavi) che ha più che compensato l’inflazione dei costi (-48 milioni di euro);

• la rapida implementazione di azioni di recupero sui costi (circa 50 milioni di euro) in risposta al peggioramento dei trend di mercato sullo Standard nei paesi emergenti, in particolare in Sud America;

• un ulteriore incremento della redditività di 2 punti percentuali al 18,4% (margine Ebit Adjusted su ricavi).

La posizione finanziaria netta resta negativa per 3,1 miliardi ma in miglioramento rispetto ai 4 miliardi di euro al 30 settembre 2018 e ai 3,2 miliardi al 31 dicembre 2017. La posizione finanziaria netta a fine 2018 include circa 140 milioni, tra anticipi investimenti finanziari nella JV in Cina e slowdown/restructuring in Brasile, in recupero da qui al 2020. Conseguentemente il rapporto Posizione Finanziaria Netta/Ebitda Adjusted ante costi di start up si attesta a 2,49x (2,7x nel 2017, 2,35x il target 2018).

Infine, nell’analisi condotta da Institutional Investor, che ha chiesto a 1.900 tra i principali analisti ed investitori di indicare le migliori società valutando la trasparenza e la qualità della comunicazione finanziaria, Pirelli si posiziona in Europa al primo posto tra le mid cap del settore auto & parts europeo, seguita da Brembo e dalla tedesca Plastic Omnium.

(Ultimo aggiornamento: ore 11.23 del 27 febbraio). 

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