Anche gli aeroporti possono avere una seconda vita. O almeno, le loro batterie. È stato presentato ufficialmente presso l’Aeroporto Internazionale “Leonardo da Vinci” di Roma Fiumicino Pioneer (airPort sustaInability secONd lifE battEry stoRage), il più grande sistema di accumulo energetico in Italia basato su batterie second-life. Si tratta di un progetto all’avanguardia che integra innovazione, sostenibilità ed economia circolare, realizzato da Enel in collaborazione con Aeroporti di Roma (ADR), con il supporto scientifico del Fraunhofer Institute e il contributo tecnico di Loccioni. L’iniziativa è co-finanziata dalla Commissione Europea con oltre 3 milioni di euro tramite l’Innovation Fund, lo strumento dedicato a sostenere tecnologie a basso impatto nei settori ad alta intensità energetica.
Come funziona Pioneer: batterie rigenerate per l’energia solare
Al centro del progetto Pioneer c’è un sistema avanzato di accumulo energetico (BESS – Battery Energy Storage System) con una capacità totale di 10 MWh, costituito da 762 pacchi batteria e moduli provenienti da veicoli elettrici dismessi. Sebbene non più adatte all’uso automobilistico, queste batterie conservano tra il 70% e l’85% della loro capacità originaria, risultando ideali per applicazioni stazionarie a basso impatto dinamico, come quelle dell’accumulo.
Ogni batteria viene smontata, testata e selezionata per garantire prestazioni e sicurezza, quindi integrata in container modulari dotati di sistemi avanzati di raffreddamento, elettronica di potenza e software di gestione intelligente. Quando anche la “seconda vita” finisce, le batterie vengono avviate al riciclo, completando il ciclo in un’ottica di economia circolare completa.
Una sfida ingegneristica: batterie eterogenee, un’unica soluzione
Un aspetto unico di Pioneer è la gestione di batterie provenienti da tre diverse case automobilistiche — Nissan, Mercedes-Benz e Stellantis — ciascuna con caratteristiche proprie in termini di dimensioni, tensione e capacità residua. Per affrontare questa eterogeneità, è stato sviluppato un sistema di diagnostica avanzata che valuta lo stato di salute di ogni singolo modulo, garantendo così prestazioni ottimali e sicurezza operativa.
Si tratta del primo esempio europeo di sistema di storage basato su batterie di seconda vita eterogenee, un risultato reso possibile dalla competenza ingegneristica di Loccioni, azienda italiana specializzata nell’ingegneria di sistemi energetici e automotive. La capacità di trasformare la complessità della varietà in un punto di forza ha portato alla creazione di una piattaforma ibrida, affidabile e scalabile.
Integrazione con il fotovoltaico: la Solar Farm di Fiumicino
Pioneer è perfettamente integrato con la Solar Farm di Fiumicino, il più grande impianto fotovoltaico in autoconsumo in uno scalo aeroportuale europeo. Inaugurata lo scorso gennaio, la centrale — progettata da ADR e realizzata da Enel con Circet — ha una capacità di 22 MWp e oltre 55.000 pannelli in silicio monocristallino. Ogni anno produce oltre 30 milioni di kWh di energia rinnovabile, alimentando direttamente l’aeroporto.
Poiché l’energia solare dipende dalle condizioni meteo e dalla luce del giorno, la sua produzione non è programmabile né continua. Qui entra in gioco Pioneer: il sistema di accumulo immagazzina l’energia prodotta in eccesso durante le ore di sole e la rende disponibile quando la domanda cresce o la produzione fotovoltaica cala, garantendo così un approvvigionamento stabile e sostenibile. Questa sinergia tra fotovoltaico e storage è fondamentale per ottimizzare l’uso delle rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica dello scalo e ridurre significativamente l’impatto ambientale.
Intelligenza artificiale e gestione predittiva
A rendere il sistema più avanzato è l’adozione di algoritmi di machine learning per la gestione predittiva dei flussi energetici. Il software analizza in tempo reale:
- i dati meteo e di generazione solare;
- la domanda energetica dello scalo;
- i prezzi dell’energia sul mercato.
Queste informazioni vengono utilizzate per ottimizzare la carica e la scarica del sistema di accumulo, minimizzare i costi e massimizzare l’efficienza. In questo modo Pioneer si comporta come una vera e propria centrale elettrica virtuale, capace di adattarsi dinamicamente al contesto operativo.
Impatto ambientale: meno CO₂ e più sostenibilità
Grazie a Pioneer, si prevede una riduzione di oltre 16.000 tonnellate di CO₂ in dieci anni. Il sistema contribuisce agli obiettivi Net Zero di ADR, che punta a emissioni zero entro il 2030, ben vent’anni prima del target europeo.
Il progetto consente di: estendere la vita utile delle batterie, ritardandone il riciclo e riducendo il fabbisogno di nuove materie prime critiche; integrare le fonti rinnovabili in un’infrastruttura energivora come quella aeroportuale; stabilizzare i flussi energetici, migliorando l’efficienza e riducendo i costi energetici operativi.
Pioneer: un caso pilota replicabile in altri scali
Pioneer non è solo un progetto innovativo, ma un modello replicabile per la transizione energetica in altri scali e contesti industriali. In un’epoca in cui la decarbonizzazione e la gestione dei rifiuti tecnologici sono sfide urgenti – entro il 2030 si stima che solo in Italia dovranno essere smaltite ogni anno decine di migliaia di tonnellate di batterie – il progetto mostra che il riutilizzo delle batterie è un’alternativa concreta al semplice riciclo.
Per la sua portata strategica e il forte impatto ambientale, il progetto è stato selezionato tra i vincitori del bando Innovation Fund Ssc-2020 promosso dall’Agenzia Europea per il Clima, l’Ambiente e le Infrastrutture (Cinea).
I commenti
Per Francesca Gostinelli, Head of Enel X Global Retail di Enel, il progetto rappresenta una tappa fondamentale nel percorso verso un sistema energetico più sostenibile e resiliente: “Il progetto Pioneer mostra che l’innovazione è la prima alleata della transizione energetica: accelera l’elettrificazione su larga scala grazie a un modello di economia circolare che dà nuova vita alle batterie esauste. Si tratta del frutto di una partnership che ha messo a fattor comune la competenza e il know-how di aziende principalmente italiane: l’ingegno del Made in Italy messo al servizio del progresso tecnologico, l’innovazione nazionale che supporta la sostenibilità e lo sviluppo del Sistema-Paese”.
Marco Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma, ha aggiunto: “Pioneer rappresenta un simbolo concreto della nostra strategia, perché in esso convergono il nostro forte impegno nella sostenibilità ambientale, la capacità di valorizzare l’innovazione tecnologica e la determinazione di fare efficacemente sistema con le eccellenze del Paese, come Enel. Questa nuova progettualità si va ad integrare sinergicamente con la Solar Farm recentemente inaugurata, all’interno della strategia ESG supportata dalla Capogruppo Mundys, e che posiziona l’aeroporto stellato di Fiumicino, hub di passeggeri e di merci, anche come piattaforma di efficienza ed indipendenza energetica. Consolidiamo così il nostro percorso verso la decarbonizzazione e l’autonomia energetica dei nostri scali, con l’obiettivo di raggiungere il NetZero entro il 2030”.