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Pininfarina: nel nuovo piano più Usa, più ingegneria e debiti quasi azzerati

La storica azienda di design torinese ha presentato alla Borsa di Milano il nuovo piano industriale, che sarà quello del rilancio dopo anni di grandi difficoltà finanziarie – La nuova governance, con gli indiani di Mahindra che detengono il 76% del capitale, ha consentito di ridurre il debito e di lanciare l’assalto a nuovi mercati, andando oltre l’automotive e puntando anche sull’ingegneria.

Pininfarina: nel nuovo piano più Usa, più ingegneria e debiti quasi azzerati

Pininfarina, dieci anni dopo. Lo storico marchio del made in Italy, fondato negli anni ’30 e da quasi un secolo protagonista soprattutto (ma non solo) del design automobilistico, torna a parlare agli investitori per la prima volta dal 2008 e lo fa presentando un’azienda completamente diversa, finanziariamente più solida – grazie, ma non solo, all’acquisizione del 76% da parte del gruppo indiano Mahindra, che da solo ha coperto 200 milioni di buco nel bilancio – e con nuovi obiettivi di business.

Innanzitutto, un occhio particolare rivolto ai mercati esteri, dove Pininfarina produce il 90% del suo fatturato e impiega la metà del proprio personale (350 sono i dipendenti nello storico head quarter di Cambiano, alle porte di Torino, e altrettanti sparsi nel mondo, soprattutto in Germania): l’esercizio 2017 è stato quello del ritorno all’utile a 14 anni dall’ultima volta, dei ricavi in crescita in tutte le aree del mondo, dall’Europa agli Usa, dalla Cina al Medio Oriente, che ha registrato la performance migliore con un vero è proprio boom, il +600%, grazie a importanti commesse in Iran e a Dubai.

“Ma soprattutto – ha spiegato ad analisti e giornalisti nella sede della Borsa di Milano l’amministratore delegato Silvio Pietro Angori – l’ultimo periodo è stato quello della raggiunta stabilità finanziaria, con il debito che nel 2007 era superiore ai 600 milioni e che ora abbiamo ridotto a meno di 38 milioni”. Il che ovviamente apre nuovi scenari nelle prospettive di Pininfarina, il marchio famoso per il design e che poi si era trasformato senza successo in un costruttore di auto, sprofondando in una crisi che pare superata e che potrebbe aprire anche a nuove acquisizioni: “Fino a qualche mese fa non eravamo naturalmente in grado di acquisire alcunché. Non è un mistero che abbiamo messo in vendita alcuni asset. Quello che posso dire è però che non cresceremo solo per linee interne, anche se è ancora presto per dire in quale direzione e che cosa”, ha detto Angori.

Intanto, è certo che Pininfarina punterà moltissimo sul mercato Usa, da sempre sensibile al fascino del made in Italy di alta gamma: un ufficio a Miami già c’è, ne ha appena aperto uno anche a Los Angeles. “La California – ha spiegato ancora l’Ad – sta diventando il fulcro di tutte le innovazioni nel settore automobilistico e del desgian industriale, con un’altra concentrazione di startup, imprenditori qualificati e investitori che sostengono, ad esempio, ma corsa all’oro nel settore della guida autonoma. Quello è un posto dove dobbiamo stare”. E l’iniziativa piace ai risparmiatori: il titolo in Borsa, che ormai cresce costantemente da quasi due anni (a ottobre 2016 valeva appena 1 euro, oggi 2,6 con il picco toccato a giugno sopra i 3 euro), guadagna quasi il 4% a 2,64 euro per azione.

Nel futuro di Pininfarina comunque non ci saranno più solo le automobili, come già avviene adesso, e soprattutto non ci sarà più soltanto il design. Ormai il 55% del fatturato arriva dall’attività di ingegneria per l’auto, con clienti importanti in tutto il mondo, non solo Fca e i suoi marchi come Fiat, Alfa Romeo, Ferrari, ma anche GM, Bmw, Ford, Toyota. Proprio per questo nell’ambito della riorganizzazione societaria, il 1° luglio è stata creata una nuova società, Pininfarina Engineering, controllata al 100% dalla casa madre. “Con il nuovo assetto – ha detto Angori – che vede design e ingegneria in due entità legali specifiche e distinte, vogliamo favorire l’accorciamento della catena di controllo nel design e la centralizzazione delle strategie commerciali”.

Design che, negli anni, è andato molto oltre l’automobile. Se infatti tutto conosciamo la mitica Ferrari 458 Pininfarina Sergio, detta anche semplicemente Ferrari Sergio Pininfarina, non molti sanno che l’azienda adesso disegna anche treni, aerei, yacht, persino cabinovie nelle località di montagne e grattacieli, come già accaduto proprio a Dubai ma anche a San Paolo, in Brasile. E’ il cosiddetto industrial design, che supera quello legato all’auto: c’è quello nell’ambito dell’elettronica, sia di lusso con gli orologi, sia negli smartphone con la partnership con Samsung; tra i clienti pi importanti ci sono anche Coca-Cola (i distributori automatici di bevande), Lavazza, Telecom e la Juventus, nell’ambito dell’architettura e del design d’interni. Storicamente legata al mondo Fiat e Juventus, Pininfarina ha anche disegnato alcune parti dell’Allianz Stadium.

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